Turismo in epoca Covid: affitti brevi di ville e casali per sfidare la crisi?

Sembra confermarsi questa tendenza per le vacanze 2021. Toscana, Marche, Umbria ed Emilia Romagna le Regioni al Top della speciale classifica

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Il turismo a livello mondiale nel 2020 ha perso 1.300 miliardi di dollari a causa delle restrizioni dovute al COVID-19. Si tratta di una perdita 11 volte maggiore di quella registrata per la crisi economica del 2009. Anche il mercato italiano ha confermato gli stessi dati. Eppure, in questo scenario da incubo, c’è stata una nicchia nel nostro settore turistico che ha saputo fronteggiare la crisi, una delle peggiori degli ultimi anni: quello degli affitti brevi di ville e casali di pregio.

Una contrazione del fatturato ridotta rispetto ad altri settori

Secondo l’Istat nel confronto tra l’estate del 2019 e quella del 2020 si è registrato un calo del 68,6% nelle presenze di turisti stranieri nel nostro Paese. Ma non nel comparto degli affitti brevi di ville e casali di pregio. In questo settore, la contrazione del fatturato nel medesimo periodo di tempo è stata contenuta: nel campione analizzato, la contrazione del fatturato è stata di circa il 25%. Il dato, positivo considerando la situazione, ha consentito di registrare oltre 2.200 prenotazioni in ville, appartamenti di pregio e casali con piscina privata, per oltre 3.200 settimane prenotate in 14 regioni italiane. Nel 2020, tra le destinazioni più ricercate, la “top 4” vede Toscana, Marche, Umbria ed Emilia Romagna, regioni forti di un’offerta consolidata e di qualità.

La chiave: esperienze realizzate su misura, indipendenza e privacy

Ma il risultato, da parte del settore, è da ricercarsi in una migliore e più “veloce” capacità di adattamento al nuovo scenario imposto dalla pandemia, con la proposta di esperienze realizzate su misura, all’insegna di indipendenza e privacy. Tale è da ritenersi infatti la possibilità di prenotare ville ad uso esclusivo e di soggiornarvi in famiglia o in gruppi di amici selezionati, senza interazioni con ospiti estranei. Questo è quanto emerge dai dati dell’osservatorio realizzato da Emma Villas, leader nel settore del Vacation Rental (ovvero affitti brevi di ville e tenute di pregio) con 15 anni di esperienza come Tour Operator dell’incoming italiano, che ha messo a sistema i dati della stagione estiva 2020 ed elaborato le prime stime per il 2021. Emma Villas, gestendo gli immobili in Italia di 430 proprietari, stima che affittando una villa di pregio per un periodo medio di 10 settimane un proprietario possa avere un ricavo tra i 15.000 e i 70.000 euro l’anno (valore medio che dipende da una serie di fattori come il valore dell’immobile, la posizione, la metratura, i posti letto, ecc).

Un andamento che lascia ben sperare anche per il 2021

Dichiara Giammarco Bisogno, Presidente e CEO di Emma Villas s.r.l.: “Il nostro Osservatorio, che si muove su un campione rappresentativo di 30.000 ospiti e 430 proprietà in tutta Italia, ci restituisce la fotografia di un settore che ha provato a trovare soluzioni nuove e innovative per garantire viaggi in termini di privacy, sicurezza e qualità. Questo risultato è stato possibile grazie ai proprietari, che ci hanno affidato in gestione le loro ville, rassicurati dagli investimenti fatti dall’azienda su sicurezza, innovazione e smart hospitality (per il self-check in, ad esempio), ma anche grazie ai nostri connazionali che hanno scelto di trascorrere le proprie vacanze in Italia”. Inutile negare, evidentemente, che il riflesso dell’emergenza sanitaria tuttora in atto abbia influenzato le scelte turistiche degli italiani nell’estate 2020. Prosegue infatti Bisogno: “Se nel 2019, infatti, i nostri connazionali rappresentavano poco più del 13% del totale dei nostri ospiti, nel 2020 circa il 54% delle prenotazioni sono state confermate da italiani. A fare da traino nella passata stagione sono state: la Toscana con quasi 1.600 settimane prenotate, l’Umbria con oltre 500 settimane, le Marche e l’Emilia Romagna con circa 200 settimane”.