
Nel Sud degli Stati Uniti, e in particolare in Texas, è in corso una preoccupante recrudescenza del morbillo. I casi confermati hanno superato quota 500, con decine di ospedalizzazioni e almeno un decesso registrato. Una situazione che avrebbe potuto essere contenuta con un’adeguata copertura vaccinale, secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda il 95% per ottenere l’immunità di gregge.
Morbillo e supplementazione: la svolta controversa di Washington
Contro ogni evidenza scientifica, il segretario alla salute Robert Kennedy Jr. ha promosso l’uso della vitamina A – in particolare sotto forma di olio di fegato di merluzzo – come alternativa alle vaccinazioni. Secondo Kennedy, rafforzare l’organismo con questo integratore aiuterebbe a ridurre l’impatto delle infezioni. Una posizione che ha sollevato forti critiche da parte della comunità medica.
Boom di ricoveri pediatrici: la vitamina A diventa un pericolo
Le conseguenze non si sono fatte attendere. In numerose contee texane, tra cui quella di Lubbock, i medici hanno registrato un picco di ricoveri tra i bambini per intossicazione da vitamina A. Il Covenant Children’s Hospital ha confermato che alcuni pazienti presentavano danni epatici dovuti a un’assunzione eccessiva e prolungata dell’integratore.
Il dottor Peter Hotez, co-direttore del Center for Vaccine Development presso il Texas Children’s Hospital, ha dichiarato alla CNN:
“Sostituire la vaccinazione trivalente con la vitamina A è una scelta pericolosa. Stiamo assistendo a casi gravi che si sarebbero potuti evitare con un vaccino sicuro e collaudato.”
Vitamina A: utile in ospedale, dannosa a casa
Sebbene in ambito ospedaliero la vitamina A possa essere utilizzata per trattare casi gravi di morbillo, il suo impiego in contesto domestico è sconsigliato. Il motivo? Le dosi non sono regolamentate, e l’assunzione non controllata può portare a intossicazioni. La vitamina A è una sostanza liposolubile, quindi si accumula nell’organismo: nei bambini può causare secchezza della pelle, problemi visivi, alterazioni ossee e gravi danni al fegato.
La pediatra texana Lesley Motheral ha evidenziato:
“La sospensione della vitamina A comporta spesso un miglioramento rapido nei casi lievi, ma alcuni effetti collaterali più gravi possono essere permanenti.”
Vaccino contro il morbillo: l’unico vero scudo
Nonostante la disinformazione, i dati restano inequivocabili: il vaccino trivalente (MPR – morbillo, parotite, rosolia), soprattutto con la seconda dose, riduce il rischio di contrarre il morbillo del 97%. Abbandonare questa protezione in favore di integratori non testati, come suggerito dall’amministrazione, rischia di alimentare l’epidemia e mettere a rischio la salute pubblica, in particolare quella dei bambini.
La scienza come guida, non l’ideologia
La crisi che sta investendo il Texas è un esempio lampante di quanto possa essere pericolosa la diffusione di idee pseudoscientifiche, soprattutto quando provengono da figure istituzionali. La vaccinazione resta l’unico strumento efficace per prevenire il morbillo. La speranza è che il buon senso medico prevalga, prima che altri bambini paghino il prezzo di scelte politiche sconsiderate.