Ucraina: la situazione sul campo

La situazione sul campo in Ucraina segna il tempo dell’attesa. Un esercito necessariamente posto sulla difensiva attende di capire se, come e dove le truppe del Cremlino colpiranno ancora. Le operazioni d’attacco sull’intero fronte condotte dai russi nel corso del 2024 hanno portato le truppe di Kyiv a sovraestendere il loro schieramento difensivo, si attende che i russi ne approfittino per tentare una penetrazione in un punto particolarmente sguarnito di questa linea. L’afflusso di carri e mezzi di trasporto truppe russi verso l’Ucraina è continuo, e questo porta a pensare che l’offensiva russa del 2024 non sia ancora culminata e che Mosca sia ancora in possesso di mezzi e uomini sufficienti per tentare un’ulteriore azione d’attacco in profondità.

Ad oggi, i ripetuti attacchi russi del 2024 non hanno portato risultati significativi. L’attacco sul fronte nord, in direzione Kharkiv, non ha raggiunto altro risultato che la creazione di due aree occupate a ridosso del confine nelle quali i russi faticano ora a tenere le loro posizioni. L’importante attacco che da mesi i russi intraprendono subito a nord delle macerie di Bakhmut continua per ora ad essere fermo ai limiti della città di Chasiv Yar, la quale, sia per la sua collocazione geografica, sia per le difese che gli ucraini vi hanno apportato, si sta dimostrando – come era previsto – una noce molto dura da rompere. Dove i russi hanno finora ottenuto i risultati migliori è nell’area ad ovest e nord ovest di Avdiivka. L’avanzata russa ha comunque ottenuto per ora soltanto risultati posizionali, gli ucraini sono arretrati ordinatamente ed il loro fronte non sembra affatto sul punto di collassare.

Per quanto riguarda l’avanzamento a est dopo la presa di Avdiivka i russi hanno raggiunto e conquistato Umanske, stiamo parlando di un avanzamento massimo di circa 16 km lungo una strada che in tempi normali veniva percorsa da un auto in mezz’ora scarsa. Forse più significativo l’avanzamento a nord-ovest delle macerie di Avdiivka, dove i russi hanno raggiunto l’insediamento di Novooleksandrivka; ciò significa che in questi mesi le truppe del Cremlino hanno coperto una distanza di circa 30 km da quando Avdiivka è caduta ed hanno comunque raggiunto una posizione non determinante per le sorti della guerra. Vista la situazione drammatica in cui l’esercito di Kyiv versava ad inizio 2024 non si può dire che i dispendiosi attacchi russi abbiano portato a grandi successi; inoltre, ogni giorno che passa senza che i russi mettano in crisi le difese di Kyiv è un giorno guadagnato verso un riequilibrio della potenza di fuoco della depauperata artiglieria ucraina. I primi stock di proiettili di artiglieria forniti dalla Iniziativa Ceca stanno arrivando ora in Ucraina, si attende che qualcosa si muova anche per quanto riguarda l’arrivo delle prime squadriglie di cacciabombardieri F-16, che molto potebbero fare per riequilibrare il controllo di Kyiv sullo spazio aereo ucraino; si spera che qualcosa inizi a muoversi anche per quanto riguarda la fornitura di nuove canne per i cannoni ucraini, quelle rimaste in dotazione a Kyiv sono deteriorate oltre ogni limite e vanno urgentemente sostituite.

Sono stati promessi all’Ucraina due nuovi sistemi antiaerei Patriot – uno americano, uno tedesco – ed un sistema SAMP-T franco-italiano. Questi tre nuovi assetti – quando arriveranno –  non saranno certamente sufficienti per coprire la difesa delle infrastrutture energetiche ucraine ma rappresenteranno certamente una miglioria. A proposito della fornitura degli indispensabili proiettili di artiglieria tramite l’Iniziativa Ceca, vale la pena di aprire una parentesi che getta luce sulla divaricazione che passa tra le dichiarazioni e i fatti quando si parla degli aiuti all’Ucraina. La “Czech Initiative” venne sbandierata nel mese di febbraio 2024 e la notizia era che i proiettili potevano giungere all’Ucraina nel giro di 15 giorni, come detto sopra i primi stock di proiettili stanno raggiungendo l’Ucraina adesso.

L’iniziativa prevedeva l’acquisto di un milione e cinquecentomila proiettili, ma non sono stati fin qui trovati denari sufficienti per l’acquisto. Dei più di tre miliardi necessari per comprare la quantità di proiettili prevista sono stati raccolti finora circa un miliardo e settecento milioni, pari a 800.000 proiettili circa. Alla “Czech Initiative” hanno aderito una trentina di Paesi, ma solo sei di questi hanno effettivamente contribuito finanziariamente (la Germania in particolare ha contribuito per una larga parte). Arrivano in questi giorni notizie secondo le quali l’Europa sta rapidamente aumentando la propria produzione di proiettili di artiglieria, che dovrebbe eguagliare quella russa entro la fine del 2025. Staremo a vedere. Sempre per quanto riguarda il futuro, è sul piano politico che per l’Ucraina giungono pessime novità. Trump è dato in discreto vantaggio per le elezioni americane del prossimo novembre; alle recenti elezioni europee quasi tutti i distretti orientali della Germania hanno dato la maggioranza a partiti politici contrari a sostenere lo sforzo bellico ucraino, così come contrario è il partito di Marine Le Pen che ha avuto un grande successo alle europee e si dispone a tentare di vincere le elezioni politiche francesi tra poche settimane. I soli fattori materiali non sono sufficienti a vincere una guerra, fattori immateriali come la volontà di combattere possono essere ancora più determinanti. Su quanto sia diffusa nel mondo democratico la volontà di difendere l’Ucraina le recenti elezioni e quelle che verranno sapranno presto darci un’indicazione.

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