“Rafforzare l’A.N.P.”. Cosa e’ oggi l’autorità nazionale palestinese?

Il mondo politico europeo e statunitense cerca in questi giorni di capire quale potrà essere la soluzione politica alla questione palestinese dopo che la guerra in corso tra Israele e Hamas si sarà conclusa. Si fa strada con forza l’ipotesi di rafforzare l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), dopo che Hamas sarà sconfitta militarmente e, si ipotizza, distrutta.  Molte le dichiarazioni in questo senso che vengono attribuite dai media a politici nazionali e stranieri. Di fatto oggi abbiamo non una, ma due entità palestinesi. Quella governata da Hamas nella Striscia di Gaza e quella governata dall’ANP in Cisgiordania. Questa situazione è venuta a crearsi dopo le prime, ed anche ultime, elezioni legislative che i palestinesi tennero nel 2006. Tali elezioni vennero vinte a dispetto di tutti i sondaggi da Hamas, che sconfisse Fatah, lo storico partito laico e di ispirazione socialista della resistenza palestinese che Yasser Arafat ha guidato sino al giorno della sua morte. All’indomani di queste elezioni si scatenò un conflitto armato tra queste due organizzazioni (si calcola che lo scontro produsse circa 600 morti) dopo il quale l’ANP perse il controllo della Striscia di Gaza. Sono due, e due soltanto, le figure politiche attualmente dominanti all’interno dell’ANP, e si suppone che chiunque vorrà rafforzare il ruolo dell’Autorità Nazionale Palestinese dovrà fare i conti e trattare con uno di questi due uomini. Li descriviamo per sommi capi.

Mahmoud Abbas (Abu Mazen): Il Presidente.

Mahmoud Abbas è l’attuale Presidente dell’ANP. La prima cosa che c’è da dire di Mahmoud Abbas è che quest’anno compira 88 anni. Non si augura qui il decesso prematuro di nessuno, ma è ragionevole pensare che un qualsiasi processo politico che si terrà alla fine della guerra israelo-palestinese in corso (di cui non conosciamo la durata) avrà tempi lunghi, e non si vede come Mahmoud Abbas possa essere immaginato come l’uomo del futuro confronto tra Israele e Autorità Nazionale Palestinese.
Mahmoud Abbas venne eletto Presidente dell’ANP nel gennaio 2005, il suo mandato era di 4 anni. Siamo nel 2023 e Abbas è tuttora Presidente. Per i parametri democratici questo dovrebbe significare che è quantomeno sconosciuta la sua attuale legittimazione popolare. Abbas, visti anche i suoi problemi di salute, compare poco sulla scena internazionale e tra le strade della Cisgiordania. Quest’anno è ritornato nelle cronache della stampa internazionale per aver dichiarato in una riunione del Consiglio Rivoluzionario di Fatah (di cui è anche Presidente) che Hitler non odiava gli ebrei in quanto razza ma perché praticavano l’usura. Dopo questa dichiarazione la città di Parigi gli ha ritirato una prestigiosissima onorificenza che gli era stata a suo tempo concessa. Tra gli altri, l’Unione Europea ha reagito con un duro comunicato che stigmatizzava come Abbas avesse usato le distorsioni storiche tipiche della propaganda antisemita. Tra l’opinione pubblica palestinese sono molte le voci critiche sull’operato di Mahmoud Abaas, il quale viene accusato di aver distolto i fondi ricevuti dall’ANP (l’Unione Europea è uno dei massimi finanziatori di questa Autorità) per arricchimento personale. L’altra forte critica è quella di non aver fatto altro che da “pompiere” sulla questione palestinese, e quindi di non aver fatto nulla per i diritti e le libertà del suo popolo.

Magwan Barghouti: Lo Sfidante

A detta di tutti i sondaggi Barghouti è oggi l’uomo più popolare tra i palestinesi. La prima cosa che c’è da dire di Magwan Barghouti è che questo uomo politico è in prigione in Israele da 21 anni perché deve scontare una pena di 5 ergastoli, comminatagli da un tribunale civile israeliano per aver organizzato alcuni omicidi di civili ebrei. Nell’ambito di un rafforzamento dell’ANP che abbia l’obiettivo di promuovere degli accordi di pace è difficile immaginare come Barghouti possa essere accettato come interlocutore da Israele, visto che è stato designato come un super-terrorista sia dal suo sistema giudiziario che dalla sua opinione pubblica. Nel corso della sua detenzione si è caratterizzato come l’uomo capace di riconciliare le fazioni palestinesi, ha promosso il dialogo tra Fatah ed Hamas e ha dichiarato in più di un’occasione che, in caso di future elezioni legislative, la Palestina dovrebbe essere guidata da un governo di coalizione tra Fatah ed Hamas. Barghouti ha in programma di rilanciare l’Intifada, questa parola evoca le passate rivolte palestinesi che si sono tradotte in scontri con Israele che hanno prodotto morte e distruzione. Ma c’è da dire che non è chiaro come Barghouti intenda dovrebbe essere questa futura Intifada, come non è precisato chiaramente un suo programma politico nel caso dovesse mai diventare Presidente dell’ANP. Non si sa neppure se, in caso di elezioni, Barghouti si ripresenterà alla tornata elettorale nelle file di Fatah – di cui è stato lo storico dirigente dell’ala militare “Tanzim” – o se riesumerà la formazione “Al-Moustaqbal”, che aveva creato per le elezioni legislative del 2006.

Per sommi capi si è cercato di descrivere cosa è, in termini di concreti leader politici, l’Autorità Nazionale Palestinese. La descrizione prodotta non cela le evidenti difficoltà che si potrebbero incontrare nel processo politico di rafforzamento di questa Autorità. Sembra altresì difficile che la politica internazionale possa scegliere un palestinese di proprio gradimento e dirgli: “Adesso tu fai il Presidente dell’ANP”. Difficile immaginare un successo per questo tipo di operazione; la figura in questione rischierebbe davvero molto a livello personale, anche perché, come ha recentemente dichiarato la moglie di Magwan Barghouti: “Chiunque creda di insediarsi a Gaza entrandoci a bordo di un tank israeliano è un uomo morto”. C’è del vero in questo esempio per immagini rappresentato da Fadwa Barghouti. Se una qualsiasi Autorità Nazionale Palestinese decidesse di ricevere in gestione dai possibili vincitori ciò che rimarrà di Gaza dopo questa guerra, l’accusa di collaborazionismo a cui andrebbe incontro sarebbe praticamente certa.

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