
L’Unione Europea sta per investire 800 miliardi di euro in armamenti. Una cifra da capogiro, un investimento senza precedenti che dovrebbe servire a garantirci sicurezza e autonomia strategica. Ma sorge spontanea una domanda: prima della guerra in Ucraina, non stavamo forse bene così? Eravamo sicuri, economicamente stabili, senza il bisogno di una corsa agli armamenti degna della Guerra Fredda. Cos’è cambiato? Siamo davvero più minacciati di prima o stiamo solo rispondendo a una paura instillata dall’altra parte dell’Atlantico?
NATO: un’alleanza o una trappola?
Ci viene detto che dobbiamo difenderci da Putin, che la Russia è il nemico numero uno. Ma se siamo membri della NATO, l’alleanza militare più potente del pianeta, perché non ci sentiamo al sicuro? La NATO dovrebbe essere la nostra garanzia contro ogni aggressione esterna. Se davvero funzionasse come promesso, non avremmo bisogno di moltiplicare il nostro arsenale. E allora perché tutta questa fretta nel trasformare l’Europa in una fortezza militarizzata? Forse perché il problema non è solo Mosca, ma chi ci detta le regole del gioco.
Il ruolo degli Stati Uniti (e del suo presidente ingombrante)
Ed eccoci al punto: l’elefante nella stanza. Gli Stati Uniti. Il nostro grande alleato, la guida della NATO, la nazione che ci dice cosa fare, cosa pensare, chi temere. Però sembra che con Trump alla Casa Bianca, la situazione si è complicata ulteriormente, l’Europa rischia di trovarsi in una posizione scomoda: da un lato un’America che potrebbe disimpegnarsi dalla difesa del Vecchio Continente, dall’altro il rischio di diventare un vassallo ancora più servile della volontà statunitense.
C’è un paradosso evidente: la NATO dovrebbe proteggerci, ma al tempo stesso è lo strumento con cui gli Stati Uniti esercitano il loro dominio su di noi. Se la nostra sicurezza dipende dagli umori della Casa Bianca, allora forse il problema non è tanto Putin, ma l’inaffidabilità di un alleato che ci tratta come pedine sulla sua scacchiera globale.
Chi è davvero il nostro nemico?
Guardiamo la realtà in faccia: l’Europa si sta armando non solo contro la Russia, ma anche per compiacere gli Stati Uniti. Washington ha bisogno di un’Europa forte militarmente, ma solo perché vuole che facciamo il “lavoro sporco” quando loro decidono di voltarsi dall’altra parte. È questo il destino che vogliamo? Diventare un esercito al servizio di una potenza che pensa solo ai suoi interessi?
Forse il vero nemico non è Putin, che comunque resta un pericolo per la stabilità europea, ma un alleato che ci impone scelte che non sempre sono nell’interesse dei cittadini europei. Se dobbiamo davvero investire in difesa, facciamolo con intelligenza e autonomia, non come risposta a diktat americani.
Europa, svegliati!
Invece di buttare miliardi in una corsa agli armamenti senza fine, l’Europa dovrebbe concentrarsi su un obiettivo più ambizioso: diventare indipendente, smettere di essere il braccio armato degli Stati Uniti e cominciare a ragionare come un blocco geopolitico autonomo.
Altrimenti, finiremo per scoprire che il nemico non è quello che ci indicano, ma quello che ci dice cosa fare.