Guerra di Gaza. La situazione sul campo

Le notizie che giungono sulla ripresa dei combattimenti a Gaza sono per ora molto frammentarie. Cerchiamo di dare una quadro presuntivo della situazione sul campo in attesa che, nelle prossime ore, si chiarisca meglio il quadro dei posizionamenti delle parti in lotta. Nell’ambito dell’offensiva partita dal “lato del mare” – per capirci – si combatte aspramente nella parte del distretto di Zeitoun ancora nelle mani di Hamas e la sensazione è che le milizie islamiste abbiano trovato beneficio dai giorni di tregua appena trascorsi. Ci sono intensi strike aerei su via Al-Jala che fanno supporre la preparazione di una spinta da terra per liberare totalmente l’area intorno allo Stadio Palestina ed arrivare ai margini del quartiere di Tuffah. L’altra spinta israeliana è da nord, nord-est sul quartiere di Jabalia dove si registrano forti combattimenti a terra. Questa spinta era presumibile visto che Tsahal aveva già avvolto questa vasta zona urbana prima dell’inizio della tregua. L’ipotesi generale è sempre la stessa: una manovra di avvolgimento della area urbana di Gaza che dovrebbe portare ad una battaglia conclusiva nei quartieri est della città: Al Tuffa e Shejaiya; in quest’ultima zona nella serata di ieri sono stati registrati pesanti bombardamenti.

Dalla città di Khan Younis, nella zona sud della Striscia di Gaza, questa notte sono stati nuovamente lanciati attacchi missilistici verso il territorio di Israele. L’esercito con la Stella di Davide ha bombardato con attacchi aerei la zona di al-Qarara, a nord di Khan Younis. Si registrano mentre scriviamo le prime immagini dei tank israeliani alla giunzione “dei mulini” su Salah ed Din road, a nord di Al-Qarara. Israele dichiara di aver individuato finora 800 entrate di tunnel, e di averne ostruite 500.
Si registrano sulle chat line locali molte lamentele di palestinesi residenti nella Striscia di Gaza sulla gestione dell’Agenzia dell’ONU per i rifugiati, UNRWA, degli aiuti alla popolazione: si parla ci corruzione, furti ai danni dei residenti, etc… l’Agenzia UNRWA occupa lavoratori palestinesi residenti nella Striscia, un’analisi delle reazioni sui social alla strage del 7 ottobre ha mostrato l’esultanza di alcuni dipendenti dell’UNRWA per il terrore portato da Hamas in Israele. L’UNRWA è molto probabilmente infiltrata da Hamas; in che misura è difficile dirlo, ma un’indagine indipendente sarebbe necessaria, se non altro per smentire quello che è più di un sospetto.

Dall’inizio dei combattimenti sono stati individuati oltre 800 pozzi di tunnel, anche all’interno di Moschee, di cui circa 500 distrutti: le forze dell’IDF continuano gli sforzi per distruggere il mezzo sotterraneo dell’organizzazione terroristica di Hamas

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