Inter: Xi Jinping rinvia il plenum economico; meno chance per Suning

Stando a quanto riportato venerdì scorso da bloomberg.com, il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, sembra intenzionato a rinviare al prossimo anno il plenum economico che doveva avere luogo la prossima settimana. Tale plenum (che vede riunirsi i massimi esponenti del partito comunista cinese) si tiene ogni cinque anni per delineare l’agenda di riforme a lungo termine della nazione asiatica. Se andrà in scena questo rinvio, ciò vorrà dire che l’attuale politica economica cinese rimarrà invariata ancora per un po’. In ottica “Inter” questa non è certamente una buona notizia per Suning, che, come noto, deve far fronte alla scadenza del prestito concessole nel maggio del 2021 dal fondo americano Oaktree per porre rimedio all’impellente crisi di liquidità in cui versava il club nerazzurro in quel periodo.

Ed infatti, restando invariata la politica economica cinese, Suning (al di là dei propri attuali problemi economici) non potrà in ogni caso far fuoriuscire capitali dalla Cina e quindi la possibilità di ripagare il prestito erogato da Oaktree (già in effetti difficile nonostante i recenti aiuti economici ricevuti per mezzo del Governo di Pechino) deve considerarsi definitivamente esclusa. In tale ottica si consideri altresì che il calcio (e lo sport più in generale) continuerà ad essere un settore ritenuto non “strategico” dai vertici del partito comunista.

Il “rifinanziamento” resta dunque l’unica via tramite la quale il gruppo di Nanchino potrebbe tenere l’Inter.Tuttavia, nonostante alcune testate abbiano riportato nei giorni scorsi che un paio di “Credit Fund” statunitensi (Ares e Sixth Street) sembrerebbero poter essere interessati a concedere il sospirato finanziamento alla famiglia Zhang, ciò appare in realtà molto complicato.Ad ostare a tale operazione è sia l’elevato tasso d’interesse che verrebbe inevitabilmente applicato (probabilmente superiore al 15%), sia l’entità della cifra da finanziare.Sotto quest’ultimo aspetto non va dimenticato che la misura del nuovo prestito dovrà infatti tenere conto non soltanto di quanto dovuto ad Oaktree ma anche di quanto occorrerà per ripianare le perdite finanziarie relative agli esercizi 2020/2021 e 2021/2022 rinviate rispettivamente al 2026 ed al 2027. Stiamo parlando della ragguardevole cifra di 342 milioni di euro.

Inoltre, se davvero dovrà essere realizzato lo stadio, Suning avrà bisogno di ulteriore liquidità, perché, quantunque realizzato in “project financing”, una parte di “equity” deve comunque essere approntata dalla proprietà.In definitiva, il nuovo prestito avrebbe un ammontare decisamente elevato (possibilmente oltre i 500 milioni di euro). Considerando gli interessi da rifondere unitamente al capitale mutuato (ipotizzando l’attuale formula pik) Suning dovrebbe rimborsare, alla fine del nuovo prestito (supponiamo maggio 2027) un importo stratosferico.

Pare evidente che un’operazione del genere è allo stato impensabile e ciò a maggior ragione ponendosi dal punto di vista dell’ipotetico “finanziatore”, per il quale le garanzie offerte dal gruppo di Nanchino (ovvero le azioni dell’Inter) potrebbero non più bastare.Senza dimenticare che, paradossalmente, per Suning sarebbe ancor più difficile vendere, a seguito del nuovo prestito, il club milanese, in quanto l’acquirente dovrebbe necessariamente saldare il finanziatore, versando in favore di questi una cifra “monstre” (ancora più elevata di quella che adesso dovrebbe corrispondere ad Oaktree) ed accollarsi poi le passività dell’Inter (il bond da 415 milioni di euro in scadenza nel 2027 e le suddette perdite finanziarie ammontanti a 342 milioni).

Di contro, si potrebbe obiettare che la partecipazione al mondiale per club e l’avvio del progetto “stadio” potrebbero fare impennare il valore del club, dando così alla famiglia Zhang una chance per tentare il rifinanziamento, ma in realtà così non è.Ed infatti la partecipazione alla suddetta competizione non è in grado di assicurare introiti tali da incidere considerevolmente sui debiti contratti da Suning nell’interesse del club nerazzurro.

Inoltre, quanto al progetto stadio, esso è attualmente in una fase germinale ed è noto che con le lungaggini burocratiche tipiche del nostro paese, la sua realizzazione in tempi brevi non può considerarsi un’opzione propriamente plausibile, cui, pertanto, Suning vi può riporre affidamento. In definitiva tutto lascia pensare che la strada del gruppo cinese si stia per separare da quella del club meneghino, con Oaktree – che guarda caso non sembra disposto a concedere ulteriore credito alla famiglia Zhang – pronto a rilevare il club nerazzurro, sul quale già esercita, nella sua qualità di creditore pignoratizio una notevole influenza in forza dei poteri riconosciutigli dal Codice civile (art.2352 c.c.).

In tale ottica potrebbe d’altronde interpretarsi il recente rinnovo dei dirigenti dell’area sportiva (Marotta, Ausilio e Baccin) che, per l’appunto, potrebbe considerarsi un modo, per il fondo americano, di tutelare il patrimonio del club di cui tra non molto sarà chiamato a disporne in prima persona. Ormai, comunque, è solo questione di tempo perché a breve tutto sarà più chiaro. Il tempo, per Suning, stringe inesorabilmente.

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