Tagliati i fondi ai disabili in Lombardia

Il provvedimento colpisce almeno 11mila persone con disabilità in Lombardia

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La Regione Lombardia ha tagliato gli assegni mensili per l’assistenza domiciliare delle persone con disabilità. A essere penalizzati saranno soprattutto i caregiver, cioè quelle persone che si prendono cura di un loro parente non autosufficiente. Con la delibera n. 1669 approvata dalla Giunta regionale il 28 dicembre 2023, a partire dal primo giugno del 2024 più di settemila persone con gravissima disabilità che vivono in Lombardia vedranno diminuire da 650 a 400 euro mensili l’assegno che ricevono come contributo per l’assistenza domiciliare.

Fondi convertiti in servizi in realtà inesistenti

Si tratta di una misura che recepisce quanto previsto dal Piano nazionale per la non autosufficienza a firma dell’ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, sulla base del lavoro dell’allora commissione istituita presso il ministero. “Quel provvedimento prevede la conversione del sostegno economico in servizi erogati da Enti territoriali” ricorda Vincenzo Falabella presidente Fish (federazione italiana superamento handicap), realtà che già nel 2022 aveva denunciato che questa scelta avrebbe creato difficoltà per le persone con disabilità e le loro famiglie. Difficoltà che sul piano economico e strutturale vanno a colpire potenzialmente circa 11mila persone con disabilità gravissima residenti in Lombardia. “Per questo sosterremo le azioni che Fish Lombardia (Ledha) e altre Federazioni regionali vorranno avviare con le rispettive regioni al fine di porgere un argine a tale situazione pregiudizievole per le persone con disabilità e per le loro famiglie” ha dichiarato Falabella. Commenta a sua volta Marco Rasconi, Presidente nazionale UILDM: “Siamo molto delusi perché in questi mesi abbiamo sottolineato più volte la situazione, ma le criticità sono state ignorate. Abbiamo ribadito più volte negli anni che il caregiver è una risorsa fondamentale che ha bisogno di protezione e aiuto: questa delibera pone in difficoltà chi si occupa delle persone con disabilità e le persone con disabilità stesse, sottraendo risorse a una risposta fondamentale e insostituibile. Ancora una volta le famiglie che hanno a che fare con una disabilità grave o gravissima sono messe in grave difficoltà. UILDM si unisce a AISLA, Ledha e alle realtà del Terzo Settore che si sono già espresse su questa situazione per chiedere un intervento immediato – anche da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali – per poter garantire almeno la continuità degli interventi in atto e non peggiorare ancora”.

No alla parcellizzazione di interventi e competenze

Ancora Falabella: “Per garantire i diritti umani alle persone con disabilità non autosufficienti è necessario stanziare risorse adeguate e non invece lasciare il tutto alla sola e mera erogazione di servizi peraltro standardizzati e non condivisi e partecipati. La parcellizzazione delle competenze e degli interventi hanno ripercussioni negative sulla vita materiale delle persone con disabilità ed i loro familiari e questo precedente della regione Lombardia potrebbe avere un effetto deflagrante in tutto il nostro Paese e portare altre Regioni a percorrere questa strada, abbiamo notizie da altre regioni non del tutto rassicuranti. Decisioni analoghe a quelle assunte dalla Lombardia stanno per essere vagliate dalla Regione Campania che si sta già muovendo in questa direzione. Ciò potrebbe creare un effetto a catena, creando così ulteriori gravi disservizi alle persone con disabilità, in più aree del Paese”.

Opposizioni all’attacco in Consiglio in Lombardia

Oltre alle associazioni di categoria pronte a dare battaglia contro questo provvedimento, sono recentemente scesi in campo anche gli esponenti dei partiti all’opposizione nel Consiglio di Regione Lombardia. È il caso di Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Partito democratico, che ha commentato: “Una vergogna che mostra il vero volto della destra lombarda. Eccoli i tagli che Fontana e soci hanno negato, e sono sulla pelle dei più deboli. Chi non può fare a meno di un sostegno costante viene duramente colpito, alla faccia dell’attenzione per la famiglia e le tante parole belle di cui si riempiono la bocca. È chiaro che noi ci batteremo per correggere questo obbrobrio, così come ci siamo battuti contro i tagli alle politiche sociali compiuti nel bilancio regionale approvato appena prima di Natale”. Dal canto suo Nicola Di Marco, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Lombardia ha dichiarato: “Il centrodestra, fra Natale e Capodanno, approfittando delle tenebre, vota all’unanimità una delibera che umilia ancora una volta tutti quei caregivers familiari che quotidianamente si occupano di stare vicino alle persone con disabilità”. Ha continuato Di Marco: “La Giunta Fontana lo fa lontano dall’Aula consiliare, dove come opposizioni saremo arrivati a bloccare i lavori di fronte a una decisione simile, lo fanno raccontando un mondo che non esiste, ovvero quello in cui la sanità lombarda promette di prendersi direttamente carico di queste persone. Per capire quanto siano totalmente scollegati dalla realtà è sufficiente ascoltare il coro di proteste arrivato in queste ore dalle Associazioni che si occupano di assistenza. Ancora una volta questa destra si conferma nemica di chi è in difficoltà e lo fa in modo pavido”.

Foto di useche360 da Pixabay