Serie A: il commento alla sesta giornata

In tre giorni due scalpi di grosso calibro. Se non è record poco ci manca.Il Sassuolo si conferma come la squadra più imprevedibile nell’ultimo decennio del nostro massimo campionato, capace di battere spesso le big grazie a una notevole cifra tecnica abbinata ad un gioco avvolgente e micidiale in campo aperto, ma anche di perdere abbastanza di frequente contro le piccole, per ricorrenti cali di concentrazione forse figli di una piazza tranquilla e poco incline a mettere pressione sui giocatori.

Il Sassuolo bestia nera dei nerazzurri

I neroverdi si sono confermati bestia nera dell’Inter (nove vittorie in ventuno incroci), punendo l’atteggiamento troppo rilassato degli uomini di Inzaghi nel secondo tempo, forse troppo presto convinti di avere portato a casa il risultato.Oltre alla grandiosa prestazione di Berardi (forse in questo momento il giocatore italiano più forte), segnaliamo la prova di Daniel Boloca, italo-romeno  cresciuto nelle giovanili della Juve che, dopo vari pellegrinaggi all’estero, è finalmente decollato lo scorso anno a Frosinone, risultando come uno dei giocatori decisivi per la promozione dei ciociari. Centrocampista di illuminate doti tecniche, ha esordito in amichevole con la nazionale romena e successivamente è stato convocato da Mancini per uno stage con gli azzurri, cui potrebbe fare comodo in un ruolo attualmente scoperto dopo la parabola discendente di Jorginho. Tornando ai nerazzurri, riemerge l’incubo dei passi falsi con le piccole, che, nel recente passato, sono risultati decisivi per la mancata conquista dello scudetto. Quasi tutte le altre candidate al titolo hanno intanto approfittato della sconfitta dell’Inter.

Milan e Juventus

Il Milan, stritolato nel derby appena due settimane fa, ha agganciato i cugini in classifica grazie al successo di Cagliari, in cui, a parte le conferme di Tomori e Rijnders, Pioli ha trovato risorse inaspettate dal turnover  in Okafor, bene nelle vesti di vice Giroud, e, soprattutto, in Adli, oggetto misterioso nella scorsa stagione e protagonista di un’ottima prova nell’inedito ruolo di play maker attualmente in sofferenza per l’infortunio di Bennacer.Si è riportata sotto la Juve che è tornata a vincere di corto muso nell’inedito scontro diretto con il Lecce. Le buone notizie per i bianconeri arrivano soprattutto dalla ritrovata impermeabilità della difesa, dopo il tracollo di Reggio Emilia.

Risorgono il Napoli e la Lazio

Il quarto successo in campionato, ottenuto a Verona grazie al gol del suo leader tecnico Koopmeiners difeso senza affanni, tiene in zona Champions l’Atalanta di Gasp, attesa dallo scontro diretto di domenica proprio contro gli uomini di Allegri.Ma la sesta giornata ha segnato soprattutto la resurrezione del Napoli, tornata al successo dopo una complicata vigilia per la diatriba tra Osimhen e la società.Il nigeriano è stato uno dei grandi protagonisti nella larga vittoria sull’Udinese, coadiuvato da un Kvaratskhelia tornato finalmente ai livelli spettacolari  dello scorso anno e accompagnato da una prestazione di squadra finalmente degna del titolo di campioni d’Italia.Certo ci vorranno banchi di prova più attendibili rispetto alla malmessa avversaria di mercoledì, ma i partenopei rimangono una delle candidate tecnicamente più accreditate per lo scudetto, se ritrovano la coesione tra tecnico e giocatori e se non si fanno del male con inutili polemiche social.Prestazione convincente anche da parte della Lazio che, dopo un primo tempo di sofferenza, ha ritrovato nella seconda frazione le linee di gioco sarriane, riconoscibili nelle due reti che hanno steso i granata, ancora una volta troppo passivi e, di conseguenza, poco produttivi in zona gol.

La Fiorentina e il crollo della Roma a Genova

Mentre la Fiorentina ha dato ancora una volta prova della sua incompiutezza, fallendo il successo allo Stirpe che l’avrebbe proiettata in zona Champions, fa notizia la debacle della Roma a casa di un Genoa trascinato dal solito grande Gudmundsson, che ha trovato in Retegui il terminale ideale. Ancora una volta a tradire è stata soprattutto la difesa, con Smalling ancora out, LLorente infortunatosi nel corso del match e Mancini sostituito dopo la prima frazione di gioco causa ammonizione.Ma anche il resto non è stato all’altezza con alcune perplessità che cominciano a sorgere sui nuovi arrivi a centrocampo: Paredes sta confermando le prestazioni deludenti delle ultime stagioni, Renato Sanches la sua fragilità fisica, mentre Aouar, dopo un ottimo precampionato, è uscito dai radar anche lui condizionato da alcuni malanni. Mourinho è riuscito quasi subito nell’impresa di ricompattare squadra e tifoseria (stadio quasi sempre sold-out), ma, al terzo anno non si vede ancora un’identità di gioco riconoscibile che possa permettere il salto di qualità verso quelle posizioni Champions che costituiscono l’obiettivo principale della società giallorossa e il sogno dei tifosi giallorossi la cui apertura di credito nei confronti del tecnico portoghese dopo il trionfo in Conference del 2022 non è più illimitata, come testimoniato dalla contestazione post partita di Marassi. Segnaliamo, per finire, la rete di un altro gioiello in prospettiva azzurra, Tommaso Baldanzi, che ha deciso a favore dell’Empoli lo scontro diretto con la Salernitana, accorciando la zona calda della classifica, chiusa ora dal Cagliari di Ranieri.

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