Carne di cinghiale radioattiva a causa dell’uso delle armi nucleari

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology riporta che i test sulle armi nucleari a metà del 20° secolo rimangono la principale fonte di radioattività nei cinghiali in Germania, rappresentando dal 10 al 68% della contaminazione nei campioni di carne degli animali.

La scoperta potrebbe aiutare a spiegare perché i cinghiali sono molto più radioattivi di altre specie nei loro ecosistemi, un problema di lunga data noto come “paradosso del cinghiale”. In precedenza, gli scienziati pensavano che questa radiazione fosse prodotta quasi interamente dalla catastrofica fusione del reattore nucleare di Chernobyl nel 1986, ma una nuova ricerca mostra che anche i test sulle armi sono una fonte significativa e persistente di contaminazione ambientale. I ricercatori sospettano di poter trovare una contaminazione in corso derivante dai test sulle armi nei campioni perché quella fonte lascia dietro di sé una firma radioattiva diversa da quella del fallout di Chernobyl.

Gli scienziati Georg Steinhauser e Bin Feng, radiochimici dell’Università di Tecnologia di Vienna, hanno scoperto che gran parte di questa contaminazione persistente può essere ricondotta ai test sulle armi nucleari. Ai giornalisti di Vice, Steinhauser ha dichiarato:

I risultati suggeriscono che molteplici fonti di fallout nucleare possono “superare di gran lunga l’impatto di qualsiasi fonte singolare ma dominante” e “dimostra che le decisioni strategiche di condurre test nucleari atmosferici 60-80 anni fa hanno ancora un impatto su ambienti naturali remoti, fauna selvatica e cibo umano”.

“Sono ossessionato da questi cinghiali ormai da più di un decennio a causa del paradosso dei cinghiali. Dopo Chernobyl, ci sono stati molti studi sulla sicurezza alimentare incentrati su quali prodotti alimentari sono ancora sicuri da mangiare e quali sono più vulnerabili alla contaminazione da cesio. Si scoprì presto che sono soprattutto gli animali della foresta i più vulnerabili, tra cui cervi, lepri e cinghiali”. Poi Steinhauser ha affermato che è stato “strabiliante” scoprire che le armi sono una fonte così forte di contaminazione nei campioni di carne. I risultati suggeriscono che diverse fonti di radiocesio possono interagire nel suolo, prolungando potenzialmente la durata della contaminazione. Ma ha impatti minori di una “pesca”…

@ riproduzione riservata