Gabriele Albertini non si candida a sindaco e scrive una lettera ai milanesi

L'ex Sindaco di Milano ha deciso di rinunciare alla sua candidatura nelle amministrative del prossimo autunno per ragioni personali

Gabriele Albertini sindaco

Gabriele Albertini ha deciso di non candidarsi alle prossime elezioni amministrative previste nell’autunno 2021. L’ex Sindaco di Milano ha deciso di comunicarlo ai milanesi con una lettera anche se, già nei giorni scorsi, si era capito che non avrebbe accettato la candidatura anche se i sondaggi davano per certa la sua vittoria.

15 maggio 1997

Era il 15 maggio del 1997 quando Gabriele Albertini giurò da Sindaco per la prima volta e non a caso ha scelto il 15 maggio per rivolgersi ai cittadini milanesi, ai suoi sostenitori e anche ai rappresentanti del centrodestra. I motivi del suo ritiro sono dovuti a un’insieme di ragioni personali condivise con la moglie Giovanna e, come ha dichiarato al Corriere della Sera, “con gli emisferi destro e sinistro del cervello”.

La lettera di Gabriele Albertini

In questo giorno a me caro, che coincide con la data in cui nel 1997 ho giurato da Sindaco per la prima volta, mi rivolgo ai concittadini milanesi, agli amici e sostenitori, ai leader del centro-destra: Matteo Salvini , Giorgia Meloni, e Silvio Berlusconi, al quale rivolgo con affetto un augurio di pronta guarigione.

Vi devo una risposta dopo settimane in cui ho sentito l’affetto e il sostegno di voi tutti. Alcuni sondaggi m’avevano indicato come possibile candidato vincente nella imminente consultazione elettorale per la scelta del Sindaco di Milano. Purtroppo devo comunicare che per un insieme di ragioni personali non posso accettare questa generosa opportunità offertami.
Né voglio mantenere questa incertezza che potrebbe danneggiare il corso della campagna.

I punti fondamentali

Desidero però ribadire tre elementi già espressi. In primis la mia disponibilità nel corso della futura campagna ad accompagnare il candidato sindaco, sia nei contenuti, sia nella definizione e nella partecipazione ad una lista civica, fattore, secondo me, fondamentale per la vittoria elettorale.
In secondo luogo ritengo che, per le sfide che aspettano Milano, il candidato o la candidata debba essere giovane (il 15 maggio 1997 avevo 46 anni), rappresentare le categorie produttive in vista della imminente ripresa, e conoscere tutte le realtà di questa multiforme ed articolata città, anche quelle rese più fragili dalla pandemia.

Il suggerimento

Anche la squadra dovrà essere attentamente scelta, ma anche competente, laboriosa, adeguatamente bilanciata tra i generi. Infine intendo ribadire un concetto a mio modo di riflettere fondamentale: il Governo guidato da Mario Draghi si appresta a varare una serie di misure che assicureranno all’Italia risorse europee per 209 miliardi per la ripresa dopo l’emergenza sanitaria. In virtù di questo anche Milano riceverà una disponibilità ingente di risorse (circa 18 miliardi di euro).
Ebbene, ritengo che queste risorse eccezionali debbano essere gestite da una amministrazione eccezionale, ovvero una vasta coalizione di forze politiche e produttive, responsabili e volenterose.

A questo punto, nel ringraziarvi ancora, ed in un momento di forzoso distanziamento, mando un abbraccio virtuale a tutti.

Gabriele Albertini