Daliland

James fa il gallerista nella New York dei primi anni settanta quando un’occasione gli cambierà la vita. Salvador Dalì cerca un assistente personale e il prescelto sembra essere lui. Il vecchio artista vive al Ritz con signora e stuolo di adoranti muse. Annichilito da età ed eccessi l’ex impavido prova ad andare incontro a un finale senza ammetterlo. James sarà testimone oculare di una distruzione che il maestro fatica ad ammettere: Prossimo alla morte Dalì combatte contro il Parkinson e l’ombra di quello che fu. L’arte latita e la vita si esaurisce, sarà il giovane gallerista ad assistere al declino di un mito?

Daliland è un film del 2023 diretto da Maty Harron. Dramma umano che la regista realizza con profonda cura formale e una grande attenzione psicologica. Non una biografia ma la cronaca di un finale dove l’epica lascia il posto ai tradimenti (quelli della giovane moglie) e alla tolleranza di una platea ormai certa di aver perso uno dei più grandi creativi di sempre. Con uno sguardo alla ricostruzione storica dei settanta il film parla di umanità e opportunismo con grande onestà. Lo stile di vita al Ritz costringe il protagonista a svendere se stesso per garantire che almeno il superfluo sia ancora realtà. La Harron mette in scena la realtà senza virare al mito.

Dalì potrebbe essere chiunque abbia scelto l’individualismo come stella polare . Il circo che accompagna la fine del maestro è fatto di opportunismo e rancore, un uomo che solo James prova a capire. La sceneggiatura riesce a rendere lo spettacolo che il vecchio faceva di se stesso attraverso un sapiente approfondimento umano. Più passa il tempo più non rimane che trasformarsi nel personaggio , questa scelta obbligata causava l’indifferenza del pubblico e della critica capace solo di sorridere alle provocazioni forzate. La fotografia che è quella di un periodo che non apparteneva più al suo protagonista imprigionato dal suo stesso circo di approfittatori.

Daliland è una storia dove l’umanità si palesa soprattutto attraverso l’assenza di compassione collettiva ad eccezione del giovane James, rispettoso del maestro e osservatore incredulo. Cinema di profonda atmosfera grazie al lavoro di una regista che fa della ricostruzione storica il punto di forza dell’intera vicenda .