Venezia 77: le sorelle Macaluso

Le sorelle Macaluso, il nuovo lavoro di Emma Dante, è l’esempio di come il cinema possa raccontare la femminilità trasformandola in un’esperienza estetica. Presentato al festival del cinema di Venezia, racconta la storia di cinque sorelle che vivono in un quartiere popolare di Palermo. Le ragazze, che poi vedremo donne, affrontano lo scorrere degli anni con un’energia vitale difficilmente riscontrabile. Il loro voler assaggiare ogni esperienza è messo a dura prova da elementi esterni alla loro passione senza per questo rovinare la loro essenza.

Attraverso una regia puntuale e sapiente Emma Dante riesce a trasmettere tutta la capacità di reagire, in maniera differente, alle avversità. Sono frammenti di vita che si alternano sullo schermo accompagnando, come in una favola, lo spettatore verso l’essenza dei sentimenti. La tragedia non risparmierà alle signore una dissoluzione, solo apparente, per rinforzare un legame fatto di scelte e doveri. Una parte di Sicilia che la Dante cattura perfettamente eludendo, quasi del tutto, il mondo degli uomini e raccontando un universo al quale occorre approcciarsi in maniera silente. Dopo “Via Castellana Bandiera” la regista sorprende con questo esempio di cinema “fatto in casa” che conta su dialoghi mutuati dalla vita reale.

Tre stagioni che raccontano i dolori e le gioia delle sorelle attraverso le età della vita, il tutto in maniera eccellente; dalla scenografia alla recitazione delle attrici. Come diceva un grande regista “il cinema non ha tempi morti” Le Sorelle Macaluso trasforma i tempi morti in qualcosa di vivo aiutando lo spettatore a immedesimarsi con le immagini.Tratto da un lavoro teatrale che ha ricevuto riconoscimenti in tutta Europa, il film è un atto d’amore nei confronti della tradizione italiana e dell’unicità della Sicilia nel dipingere un mondo nel mondo. La Dante predilige storie popolari senza alcuna enfasi, fatte di personaggi che lottando per un solo sorriso o un raggio di quel sole che abbonda anche durante le tragedie. Un film pragmatico che porterà il pubblico ad assaporare le immagini