Ucraina: la situazione sul campo

Sul terreno: non ci sono avanzamenti significativi da parte dell’Esercito Russo da alcuni giorni; a ovest di Avdiivka gli ucraini, con una serie di contrattacchi, hanno bloccato la sua avanzata. Non crediamo che l’attuale linea di questo fronte sia quella definitiva ma che i contrattacchi ucraini servano piuttosto a prendere tempo per organizzare una linea difensiva stabile, posta alcuni chilometri più ad ovest dalle posizioni che attualmente detengono. Per il resto i russi producono guadagni incrementali su tutti i fronti; guadagni che non preludono ad uno sfondamento delle linee ucraine. Come già scritto su queste pagine, crediamo che, per gli ucraini, la questione oggi non sia cedere qualche chilometro quadrato in meno o in più ma stabilizzarsi su sistemi di difesa statica difendibili. Per quanto riguarda i russi vale la cifra stilistica che abbiamo visto delinearsi in questi due anni di combattimenti: avanzano in modo lento ma metodico. Si attendono loro spinte ulteriori nel corso della primavera o dell’estate prossima.

I droni stanno assumendo un ruolo sempre più significativo nella guerra in corso. Probabilmente hanno aumentato la precisione dell’artiglieria russa che negli ultimi giorni ha inflitto duri colpi alle risorse militari ucraine. I russi hanno recentemente colpito un sistema Himars, due lanciatori Patriot e due elicotteri d’attacco Mi-28 (prima con una pioggia di “cluster bomb” sulla pista dove erano parcheggiati – a 45 chilometri circa dal fronte – poi con un tiro di precisione con missili Iskander); le risorse citate molto difficilmente saranno reintegrabili da Kyiv. Per contro i droni ucraini stanno portando la guerra sul territorio russo. Gli attacchi ucraini colpiscono i depositi ed i siti di produzione di idrocarburi raffinati sul territorio della Federazione ed ora hanno un carattere nuovo rispetto al passato: la continuità. Non passa giorno senza il quale non vengano centrati obiettivi di questo tipo; si calcola che solo gli attacchi di due notti fa abbiano ridotto la produzione russa di diesel e benzina del 10/12%. Il territorio russo è vastissimo, difficile dunque da difendere, e l’attacco più in profondità avvenuto l’altra notte ha colpito un sistema di stoccaggio russo a ben 800 chilometri dal fronte. Vedremo se e come il Cremlino potrà far fronte a queste continue incursioni.

Risale a 24 ore fa l’incursione dell’Esercito dei Russi Liberi, del Battaglione Siberia e, probabilmente, di alcune formazioni di ribelli ceceni, nel territorio della Federazione Russa. L’attacco è partito dall’Ucraina ed ha investito il distretto russo di Belgorod, subito al di là del confine. I russi sono al momento in difficoltà, sembrerebbe che le formazioni ribelli abbiano costruito una vera testa di ponte in Russia e che ci siano gruppi di profughi che fuggono dalla zona dei combattimenti. Questa azione dovrebbe avere più fini politici (le elezioni in Russia iniziano domani) che militari, ma sta di fatto che il Cremlino per ora non sta riprendendo il controllo della situazione e dovrà dirottare molte risorse in quest’area.

Le armi per l’Ucraina. E’ caduto il veto francese contro gli acquisti di armi per l’Ucraina al di fuori dall’Unione Europea, così molti stati dell’Unione hanno finanziato l’iniziativa della Repubblica Ceca per l’acquisto di 800.000 proiettili di artiglieria da 155 e 122mm da donare a Kyiv. La delusione è però arrivata a stretto giro di posta: a dispetto del fatto che le agenzie avevano battuto all’unisono la notizia che questi proiettili sarebbero giunti all’Ucraina “nel giro di poche settimane” la realtà si è incaricata di descrivere una situazione ben diversa. Per ora si tratta di un primo di acquisto di 300.000 proiettili, i quali, secondo previsione, dovrebbero arrivare in Ucraina a giugno. Successivamente si parla di un’altra fornitura di altri 200.000 proiettili; per difendersi decentemente l’Ucraina avrebbe bisogno ora, e subito, di sparare 75.000 proiettili di artiglieria al mese. Quando si discute del sostentamento allo sforzo bellico ucraino le dichiarazioni fanno spesso a pugni con la realtà, ad esempio: dei 45/50 aerei da combattimento F-16 promessi a Kyiv per la primavera di quest’anno tutto fa pensare che per ora ne arriveranno in tutto 6, si spera all’inizio dell’estate.

La politica: si attendono le dichiarazioni del Presidente Macron, il quale parlerà alla Francia nella giornata di domani. Molto atteso anche il vertice tra Francia e Germania che si terrà in Polonia nel fine settimana: il leader francese e quello tedesco smetteranno in questa occasione il triste spettacolo di mettersi le corna l’un l’altro mentre l’Ucraina sta attraversando il suo momento più difficile dall’inizio del conflitto. Nel frattempo gli Stati Uniti risultano ancora non pervenuti: il blocco dei finanziamenti bellici all’Ucraina del Partito Repubblicano – che ha la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti – continua. E’ iniziata la manovra del Partito Democratico per obbligare i Repubblicani a mettere ai voti questa legge; non è affatto detto che possa avere successo.

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