“Ucraina, arruolamento immediato di italiani”. La falsa chiamata alle armi

Attenzione alla bufala riguardante la guerra in Ucraina e il falso arruolamento di italiani nati tra il 1970 ed il 1980. Il documento sta circolando anche sui social ma è un falso

comunicazione finta

Chi lo ha visto per primo avrà probabilmente fatto un salto dalla sedia. Del resto il logo è quello del Ministero della Difesa ed il messaggio fa riferimento alla guerra in Ucraina. Si tratta di una comunicazione avente per oggetto: “Arruolamento immediato delle classi dal 1970 al 1980” ed il contenuto è il seguente: “Gli appartenenti alla suddetta classe, i quali hanno svolto la leva obbligatoria militare, dovranno presentarsi nel periodo che va dal 20 marzo al 31 marzo 2022 al distretto militare nella cui circoscrizione è compreso il comune di residenza, come specificato nell’art.4″. Insomma una chiamata alle armi per un arruolamento immediato al fine di andare a combattere in Ucraina. Ovviamente non c’è nulla di vero: si tratta di una bufala costruita ad arte per essere ricondivisa e diventare virale, che però in alcuni casi ha portato a chi l’ha ricevuta una certa preoccupazione.

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Bufala, la falsa comunicazione di arruolamento

La comunicazione prosegue così: “Coloro che per ragioni di residenza o di temporanea dimora all’estero non si trovino nella giurisdizione del proprio distretto dovranno presentarsi al distretto più vicino. I soggetti richiamato saranno sottoposti a dei test per identificare l’idoneità fisiche o psichiche”. E ancora: “Il possesso dei reqwuisiti necessari potrà essere di condizione d’arruolamento immediato nell’esercito italiano per combattere al fronte Ucraina – Russia, quindi nel caso lo richieda la proclamazione dello stato di allerta”. La comunicazione, datata 26 febbraio 2022, si conclude così: “I residenti nella stessa località del distretto o in località vicine, si presenteranno alla sede del Distretto con i documenti di riconoscimento validi. La presente vale, agli effetti di legge, come notificazione a tutti gli interessati”. Nulla di vero, lo ribadiamo: si tratta di un falso arruolamento, una bufala. Massima attenzione, dunque.