
Andrea Stroppa si è ritrovato, forse senza nemmeno rendersene conto, in una posizione piuttosto scomoda. Giovane, brillante e con un accesso privilegiato al mondo di Elon Musk, fino a ieri poteva limitarsi a rappresentare il visionario imprenditore nel suo ruolo di magnate della tecnologia. Ma oggi, con Musk politico a fianco di Donald Trump, la situazione cambia drasticamente. E per Stroppa, il cambiamento non è affatto privo di rischi.
Sponsorizzare Musk in Italia ha ancora senso?
Diciamocelo: sponsorizzare Elon Musk in Italia poteva avere una sua logica quando il suo nome era sinonimo di Tesla, SpaceX e innovazione futuristica. Ma ora che il patron di Starlink si è messo a giocare con la geopolitica, le cose si complicano. Perché se da una parte ci sono ancora i fan sfegatati del “genio visionario”, dall’altra si sta allargando il fronte degli anti-Musk. E questi ultimi, dopo le ultime dichiarazioni sulla NATO e le minacce di spegnere Starlink in Ucraina, sono sempre più agguerriti.
La gaffe polacca e il rischio di essere nel mirino
Gli ultimi giorni sono stati un vero terremoto mediatico: Musk prima si lascia scappare che gli USA dovrebbero uscire dalla NATO, poi minaccia di disattivare Starlink in Ucraina, e infine arriva a insultare pubblicamente il ministro degli Esteri polacco Sikorski, definendolo “ometto”. Ora, capiamo che Musk non sia nuovo alle uscite sopra le righe, ma una cosa è battibeccare con giornalisti o investitori, un’altra è sfidare apertamente i governi. E qui entra in gioco Andrea Stroppa: quanto può essere sicuro nel continuare a fare da portavoce (anche informale) di un personaggio sempre più polarizzante?
Social e critiche: nessuno è immune
Stroppa è molto attivo su X (ex Twitter), e pubblica regolarmente post per difendere e promuovere Musk. Ma forse dovrebbe riflettere su un punto: non è immune dalle critiche. Anzi, proprio perché si espone così tanto sui social, rischia di diventare un bersaglio facile per chi vuole colpire Musk indirettamente. In un mondo sempre più polarizzato, il confine tra “rappresentante commerciale” e “rappresentante politico” è sottile, e una volta superato, si entra in un’arena completamente diversa.
Un consiglio spassionato
Il suggerimento per Stroppa è semplice: attenzione. Perché finché Musk era “solo” un imprenditore, le sue trovate potevano essere controverse ma tutto sommato innocue. Ma ora che ha deciso di immergersi a capofitto nella politica globale, la sua scia è molto più pericolosa. E chi lo segue fedelmente potrebbe trovarsi coinvolto in battaglie che non ha scelto e per cui non è preparato.
In sintesi: Andrea Stroppa deve rendersi conto che essere il volto di Musk in Italia oggi significa molto più che vendere la sua immagine di genio della Silicon Valley. Significa accettare di stare in prima linea in un conflitto politico globale, con tutte le conseguenze del caso. E in questo scenario, forse un po’ di prudenza non guasterebbe.