Gli Stati Uniti contro Billie Holiday

Il biopic è sempre stato un genere molto difficile da realizzare in maniera esaustiva. Negli anni si sono alternati al cinema titoli interessanti, qualche capolavoro e una sequela di prodotti evitabilissimi. Raccontare la storia della più grande voce femminile di sempre sarebbe potuta essere missione impossibile ma in Gli stati uniti contro Billie Holiday alcune scelte narrative, hanno premiato i suoi autori. Eleonara Fegan, vero nome dell’artista, ha avuto un’esistenza tormentata che non le impedito di lasciare il segno nella storia della musica. La sua voce unica, rimane ancora oggi in grado di migliorare qualsiasi situazione ammantandola di profondità e stile. Il film racconta un capitolo nella vita della cantante soffermandosi sulla personalità e sullo spessore intellettuale, oltre che vocale, che Billie portava in dote.

Profondamente legata alle sue tradizioni la Holiday non si è mai tirata indietro dal prendere una posizione sulla condizione degli afroamericani segregati ingiustamente. Il brano Strange fruit racconta le violenze bianche perpetuate nell’indifferenza generale per questo, fu messo all’indice dal governo. Billie decise di proporre il pezzo per sensibilizzare l’opinione pubblica, questa scelta la portò ad avere dei problemi con la legge. Nel film si parla della vita di un’artista impegnata e sensibile descrivendone però anche alcune derive che ne limitarono un successo duraturo.

Dipendenze a parte la donna che esce è gentile, difetto in una società come quella Americana di metà novecento. Con una narrazione classica Gli Stati Uniti contro introduce alcuni episodi di una carriera descrivendo l’universo della cantante come poco adatto ad una donna fragile perché fatto di persone opportuniste. Ben realizzato il film, pur peccando di qualche sintesi commerciale, ha il pregio di ricordare la Holiday facendo riflettere su quanto non fosse facile portare in dote un talento. Il regista Lee Daniels sceglie di mostrare le due facce di un’anima e lo fa con impegno, riuscendo a a risultare interessante ma mai esaustivo.