Single in quarantena, fase 2. Tra fantasmi e nuove regole

Si apre uno spiraglio, per chi vive la quarantena in solitudine, alla speranza di poter finalmente toccare i suoi simili. Soddisfacendo un pressante bisogno di contatto umano, di qualunque tipo

Foglia

Sul profilarsi all’orizzonte di un ammorbidimento della quarantena, i single s’interrogano sulla reale esistenza del contatto umano. Farebbero qualsiasi cosa per poter anche solo sfiorare il braccio, il mento, una costola del primo sconosciuto. Ormai maestri del “conosci te stesso”, compongono filosofici trattati sulla solitudine. Alcuni si capiscono. Altri si detestano. Tutti, senza eccezione, parlano regolarmente con il fantasma di se stessi. Almeno lui risponde.

Fantasmi dai petali colorati

Gli unici altri possibili interlocutori, le piante di casa, si rifiutano di rispondere alle dolci parole dei cuori solitari. In silenzio godono delle loro sventure. Sadiche piante, finalmente anche loro spogliate della falsa maschera di portatrici di benessere. Sfacciatamente rigogliose, specie se su balconi assolati – di gran lunga la peggior specie – si riproducono alla velocità della luce sotto le improvvisamente minuziose cure del padrone, che al risveglio le accarezza, foglia per foglia. Incredule, si riempiono di sospetto: ma non sarà qualcun’altro? Vaglielo a spiegare del virus.

Dubbi universali e nuove regole

Insieme ai fantasmi, profonde questioni corrodono l’animo del single, almeno in questo caso facendolo sentire vicino a tutti gli altri, non meno preoccupanti, casi da quarantena. Come sarà il mondo dopo il Coronavirus? Cambierà tutto? Non cambierà niente? E la “normalità”? Ma in fondo cos’è la normalità? Quella? Questa? Un’altra? Chi? Nel tentativo di evitare la follia da impossibilità di trovare risposte, il single s’impone nuove regole per proteggersi almeno da un altro terribile nemico: il pensiero del SESSO.

Deserto_Cactus

Regola numero 1: eliminare dal proprio quotidiano qualsiasi parola che potrebbe minimamente richiamare la “cosa”. Cominciando appunto da quella che lo rappresenta. Regola numero 1.1: essere pronti a sacrificare anche le parole che costituivano gli unici appigli rimasti alla bellezza. Il FIORIRE degli alberi, lo SCOPPIO della primavera, il canto degli UCCELLINI, la SILHOUETTE dei palazzi: via. Crudele, ma necessario all’istinto di sopravvivenza. ISTINTO? Via anche quella.

Picchi, cucchiai: vade retro

A confermare un’intuizione, i ragni, con quelle “cose” che tessono, diventano ufficialmente gli animali più insensibili. Se possibile, converrà smettere di pensarci. Come di guardare le notizie, per sottrarsi a termini brutali, ripetuti senza vergogna: PICCO, CURVA, STRINGERSI mentalmente nella distanza. Altro che dati e tentativi di conforto.

L’astinenza ha poi un forte impatto sulla spesa del single. A parte ovvi esempi tra frutta e verdura, FUSILLI, ROTOLONI, spezie PICCANTI o saponi PROFUMATI sono banditi. Finite zuppe, mousse, gelati, a meno che non si riesca a mangiarli con le forchette.

Gli amanti del cinema dovranno infine concentrarsi sulle poche categorie rimaste possibili: horror e psichedelici. Sono ammessi anche i cult giapponesi degli Anni 40, film di divini registi come Ozu, che oltre a infondere una serenità vicina al paradiso mostrano un mondo in cui coppie sposate o appena incontrate non si toccano mai.

Tinder naturale e sogni irrealizzabili

Nel frattempo l’effetto “Tinder naturale” delle strade è già passato alla fase 2. La lista dei single intercettati nelle ultime settimane nel raggio d’azione intorno a casa si assottiglia in swipe right or left virtuali, decretati sulla base della sola fantasia. Mentre un flirt mancato ma mai dimenticato che per un’ingrata coincidenza vive in quello stesso raggio fa sognare, nei momenti più critici, di rischiare 100, 1000, 10000 euro di multa.

Ancora una volta è il buon vecchio fantasma di se stessi a venire in aiuto con domande più o meno concrete. E dovo li trovo i soldi? Poi non c’era un virus in giro? Ma sì dai, come si chiamava… Forse meglio smettere di pensarci e andare a dare un’occhiata più attenta alle piante. Mi è sembrato di vedere del secco.

 

NOTA IMPORTANTE: questo articolo è stato concepito a scopo esclusivamente ironico, perché crediamo nell’effetto benefico che, in questo particolare momento, possa avere una risata ogni tanto. In nessun modo intendiamo sminuire la gravità del momento che stiamo attraversando e le vere problematiche legate al Covid-19, che trattiamo quotidianamente con la massima serietà. Siamo vicini alle famiglie delle vittime e ci auguriamo, come tutti, che questo virus possa smettere di tormentare il nostro mondo al più presto.

 

Foto foglia di Jeon Sang-O da Pixabay

Foto cactus/deserto di David Mark da Pixabay