Serie A: il resoconto della 5a giornata con occhi puntati alla 6a

Parafrasando un vecchio aforisma di Andreotti si potrebbe dire che le coppe logorano chi non le disputa, a proposito della prima sconfitta stagionale della Juventus a Reggio Emilia nella prima domenica di campionato dopo gli impegni europei.

Disastro Allegri e la maturità del Lecce

Stavolta ai bianconeri non può essere rimproverato un atteggiamento remissivo, ma piuttosto un campionario di scelleratezze difensive da brividi (con Szczesny e Gatti principali attori protagonisti). La Juve è stata castigata da Berardi, a lungo vanamente inseguito sul mercato e che probabilmente avrebbe fatto fare un importante salto di qualità permettendo a Chiesa di giostrare nel suo ruolo preferito. Allegri ci ha messo del suo, con cambi non incisivi al fine di mutare lo scenario tattico che la partita aveva assunto, con il Sassuolo straripante in campo aperto.Già stasera sapremo se la sconfitta di Reggio Emilia è stata solo un episodio nella sfida contro il favoloso Lecce di D’Aversa e Corvino che apre il turno infrasettimanale. I salentini hanno conquistato una vittoria di grande maturità contro il Genoa, dimostrando di sapere giocare bene anche contro difese arroccate (tale era quella del Grifone dopo l’espulsione di Martin) e di poter attingere anche da un’ottima panchina (vedasi Oudin autore del gol decisivo).  Panteleo Corvino anche stavolta ha pescato bene; in particolare talenti come Dorgu, Kaba,Rafia e Almqvist sembrano avere il futuro assicurato.

L’inter fa il poker

Intanto l’Inter, grazie a un bolide di Dimarco, ha infilato il pokerissimo, bottino che potrebbe essere rimpinguato, visto il calendario non proibitivo (occhio però al prossimo impegno contro il Sassuolo, che nel recente passato ha fatto parecchi scherzi alla Beneamata). I nerazzurri hanno confermato i miglioramenti nella gestione della partita, che era stato un pò il tallone di Achille nella prima parte dell’avventura di Simone Inzaghi, ma devono registrare il pesante infortunio di Arnautovic, che limita le scelte offensive a tre soli attaccanti di ruolo.Il tecnico piacentino dovrà inventarsi qualcosa, tipo lo spostamento in avanti di Mikitarian o Klaassen, per far rifiatare Lautaro e Thuram in alcune partite (in tal senso sembra potersi escludere l’ingaggio di un attaccante svincolato).

Milan in chiaroscuro

Il Milan ha anestetizzato i dolori del derby battendo senza entusiasmare il Verona con una nuova proposta tattica e con Leao tornato decisivo dopo gli errori in coppa. I rossoneri non potranno prendere sottogamba l’impegno di Cagliari contro la formazione di Ranieri ancora a secco di vittorie e reduce dalla sconfitta di Bergamo, contro un’Atalanta finalmente debordante in cui sta brillando la stella di De Ketelaere, convincente anche nel nuovo ruolo di “falso nueve” inventato da Gasp dopo l’infortunio di Scamacca.

La Fiorentina va mentre il Napoli di Garcia è una polveriera

Con il successo di Udine, è approdata in zona Champions la Fiorentina di Italiano in una inusuale versione utilitaristica, brava ad approfittare degli sprechi al limite del parossismo da parte degli attaccanti friulani.E proprio contro l’Udinese mercoledì sera al Maradona, il Napoli proverà a riscattare l’ennesima delusione di Bologna, con appena due punti racimolati nelle ultime tre partite. La squadra sembra avere perso le geometrie ed il sacro furore spallettiano e le reazioni ai cambi da parte di Kvara e, soprattutto, di Osimhen, certificano un rapporto non proprio idilliaco tra tecnico e giocatori. In effetti poco convincenti sono state le sostituzioni operate da Garcia, che ha tolto dal campo i due migliori attaccanti nel momento topico della gara. E non è sembrato peregrino il “suggerimento” del nigeriano al momento del cambio di giocare il finale con due punte centrali, invece di optare per delle scelte che sono apparse un pò troppo conservative.

Roma: Lukaku in gol mentre la Lazio appare in crisi

A proposito di grandi attaccanti, Lukaku si è già “preso” ufficialmente la Roma, con una grande prova e con il gol che avrebbe deciso la sfida di Torino, se i giallorossi non avessero commesso la solita disattenzione difensiva (stavolta Ndika) nel finale di gara.Con Smalling ancora out e i successori di Ibanez non ancora all’altezza del brasiliano, è proprio il reparto arretrato, punto di forza della scorsa stagione, a creare maggiori preoccupazioni a Josè Mourinho, impegnato giovedì nella difficile trasferta di Marassi. Non se la passa meglio la Lazio, fischiata dal suo pubblico dopo il deludente pari contro l’ottimo Monza e in attesa di ospitare il Torino, che ha trovato in Zapata il terminale offensivo a lungo anelato. Da stasera quindi primo turno infrasettimanale spalmato su tre giorni. Non sono in programma scontri diretti tra le big, ma le sorprese sono dietro l’angolo, come spesso è accaduto in questo avvio di stagione.

@riproduzione riservata