Sergio Ramelli: un francobollo commemorativo tra fischi e contestazioni

Ramelli, De Corato: «A Milano ancora presenti nostalgici degli anni '70 e delle chiavi inglesi»

Sergio Ramelli

Con l’emissione di un francobollo commemorativo, oggi a Milano, a Palazzo Reale, si è ricordato Sergio Ramelli a 50 anni esatti dal suo omicidio. Era il 13 marzo del 1975 quando il giovane studente milanese di soli 18 anni, militante del Fronte della Gioventù, venne aggredito a colpi di spranga da alcuni militanti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia operaia.

Sergio, a causa dei traumi riportati, morì dopo un mese e mezzo. I responsabili di quell’omicidio volontario, vennero identificati dieci anni dopo l’accaduto e ritenuti colpevoli dopo tre gradi di giudizio in un processo durato 3 anni.

L’incontro a Palazzo Reale

Alla presenza della sorella di Ramelli, Simona, accompagnata da sua figlia, assieme al ministro Adolfo Urso, al sottosegretario di Stato, Paola Frassinetti e all’assessore Regionale Romano La Russa, Sergio è stato ricordato con l’emissione di un francobollo. Presente anche il deputato di Fratelli d’Italia, vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera ed ex vice sindaco delle Giunte di Centrodestra milanesi, Riccardo De Corato.

Il francobollo commemorativo

Il francobollo, emesso dal Mi­ni­ste­ro del­le Im­pre­se e del Made in Ita­ly, è stato stam­pa­to dal­l’I­sti­tu­to Po­li­gra­fi­co e Zec­ca del­lo Sta­to S.p.A., in ro­to­cal­co­gra­fia, su car­ta bian­ca, pa­ti­na­ta neu­tra, au­toa­de­si­va con im­bian­can­te ot­ti­co. La vi­gnet­ta ri­pro­du­ce un ri­trat­to, ispi­ra­to a un’o­pe­ra di Da­nie­le del­l’Or­co, raf­fi­gu­ran­te Ser­gio Ra­mel­li. Com­ple­ta­no il fran­co­bol­lo le le­gen­de “SER­GIO RA­MEL­LI”, le date “1956 – 1975”, la scrit­ta “ITA­LIA” e l’in­di­ca­zio­ne ta­rif­fa­ria “B”. L’an­nul­lo pri­mo gior­no di emis­sio­ne sarà di­spo­ni­bi­le pres­so Spa­zio Fi­la­te­lia Mi­la­no.

Contestazioni per la targa all’ITIS Molinari

All’ITIS Molinari, la scuola dove studiava Sergio Ramelli, c’era già una targa in sua memoria ma, oggi pomeriggio alla presenza del ministro Giuseppe Valditara e del sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti, ne è stata scoperta una seconda. L’iniziativa del Ministero dell’Istruzione e del Merito è stata contestata. Il consiglio di istituto, nei giorni scorsi, aveva votato all’unanimità una delibera, mandata poi al sottosegretario all’Istruzione, che declinava la proposta di una nuova targa.

Questo quanto contenuto nella delibera:

«La conoscenza si esercita con uno studio articolato di quel contesto storico, in grado di ricostruire scenari complessi e richiede, più che un approccio di tipo cerimoniale, un contributo significativo di informazione e di indagine, anche avvalendosi del contributo di studiosi che, superando un approccio parziale, sappiano offrire chiavi di lettura per comprendere cosa abbia generato quell’orrendo clima di violenza. Su questo terreno siamo certamente pronti ad attivarci».

Il collettivo degli studenti Cosmo ha organizzato un presidio all’esterno dei cancelli della scuola con cartelli con scritto: “Valditara la nostra scuola non è un palco” e, all’arrivo del Ministro, i ragazzi hanno urlato “fuori i fascisti dalle scuole”.

Sergio Ramelli

Il commento di Riccardo De Corato

Riccardo De Corato, visibilmente commosso, che ha abbracciato con affetto Simona, sorella di Sergio che ai tempi del terribile crimine, era solo una bambina ha poi commentato quanto successo All’ITIS Molinari: ” Questa mattina, all’Istituto Molinari di Milano, abbiamo constatato che purtroppo in città ci sono ancora diversi nostalgici degli anni ’70, gli anni delle chiavi inglesi (Hazet 36) che uccisero il povero Sergio. Infatti, durante la cerimonia il ministro Valditara, il sottosegretario Frassinetti e l’assessore La Russa sono stati duramente contestati con dichiarazioni del tutto intollerabili. Questo è davvero un brutto segnale che mette in evidenza che Milano non ha ancora superato i momenti bui di quei tristi anni». 

Contestazioni Ramelli