Nuova raccolta di poesie per Stefania Rabuffetti

In fil di trama è il titolo della nuova raccolta di poesie di Stefania Rabuffetti, reperibile in libreria dal 15 aprile per Castelvecchi Editore

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“In fil di trama” è la nuova raccolta di poesie di Stefania Rabuffetti, in libreria dal 15 aprile per Castelvecchi Editore con una prefazione di Massimo Arcangeli. Sono 100 parole – una per poesia – concatenate una con l’altra a intessere una trama, come fa un ragno con la sua ragnatela. Non a caso, sono proprio questi i due vocaboli che aprono e chiudono l’antologia.

Una serie di contrasti e la ricerca di una visione universale

I versi raccolti in questa ultima opera dell’autrice, sono l’esito di un’intensa indagine su di sé frutto di una lunga pratica poetica e abbracciano una serie di contrasti, quali vita/morte, nulla/tutto, prigione/libertà, pace/guerra, notte/giorno, sorriso/pianto. Queste dicotomie, fondamenti della vita stessa, vengono utilizzate per ricercare una visione universale, che abbraccia il mondo, l’infinito e il tempo nella sua interezza, «ciò che non ha dimensione», e – spingendosi ancora più in alto – lo Spirito.

Il richiamo irresistibile della poesia

Questa raccolta nasce dal richiamo irresistibile della poesia. Come spiega l’italianista Massimo Arcangeli nella prefazione: «Se la poesia ti detta dentro non puoi farci niente. La cerchi, e non sempre la trovi (e, se anche la trovi, non sempre ti ascolta), ma quando è lei a trovarti, stanandoti da infingimenti e paure, non puoi resisterle, sei costretto a riportarne le parole. Stefania Rabuffetti vive l’esperienza poetica in questa misura».

L’autrice ha bisogno in modo insaziabile della poesia per dar voce a se stessa e ritrovarsi. Scrivere diviene per lei atto necessario, inevitabile. Nei suoi versi si incontra un’infinita voglia di lasciare traccia della vena sua creativa.

Scrittura come specchio dell’anima

La ruota gira

la mente si muove

il pensiero respira

germogliano parole

la penna scivola sul foglio

l’inchiostro scrive

la poesia rivive.

La scrittura è, dunque, per la poetessa lo specchio dell’anima: riflette le sue inquietudini e le sue debolezze, ma è anche testimone di una costante ricerca di senso, in «un abbraccio mortale che – come scrive Arcangeli – in realtà, è una promessa di rinascita.»

Stefania Rabuffetti è nata a Roma, dove vive. Per dieci anni ha lavorato nella redazione di programmi televisivi della Rai. Le sue poesie hanno dato vita a diverse raccolte, pubblicate da Manni: Il perimetro dell’anima (2009, Premio Minturnae 2010), Libertà vigilata (2011), Vietati gli specchi (2016), Cartoline dall’universo (2017, finalista al 44° Premio internazionale Città di Marineo), Parole affamate di parole (2019).