Molinari contro Salvini: la resa dei conti nella Lega è vicina?

Il capogruppo alla Camera sfida la leadership del segretario: il partito è più diviso che mai.

Le crepe nella Lega di Matteo Salvini si fanno sempre più evidenti e a metterle in luce è proprio uno dei volti più rappresentativi del partito, il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari. Il numero due del Carroccio non le ha mandate a dire e, in una serie di dichiarazioni riportate da “Il Giornale”, ha aperto uno squarcio su una frattura interna che sembra ormai insanabile. Il tema del contendere? La politica estera e, in particolare, il rapporto con Donald Trump.

“Il problema è che la politica estera la fa solo lui anche se il 90% del partito non la condivide”, ha dichiarato Molinari in riferimento a Salvini, aggiungendo che le scelte del Presidente americano non ricadranno tanto sui partiti, quanto sull’Italia stessa. Una bordata senza precedenti, che certifica il malcontento di un’ampia fetta della Lega verso la linea sovranista imposta dal leader. Il dissenso, fino ad ora sussurrato, è esploso in tutta la sua forza, con Molinari a farsi portavoce di una parte di dirigenti e parlamentari che non condividono più le strategie del segretario.

Quando Trump ci farà male la colpa la daranno a noi leghisti

Il nodo cruciale della discordia riguarda l’approccio verso Donald Trump e la sua visione del mondo. Se Salvini continua a sostenere il Presidente americano come un punto di riferimento, Molinari invece avverte: “Quando Trump ci farà male, perché ci farà male, visto che al di là del supposto rapporto privilegiato con Giorgia Meloni lui fa solo i suoi interessi, la colpa la daranno a noi leghisti che siamo stati solo ad agitare le mani e a fargli da cheerleader”.

Si tratta di una presa di distanza netta da un’alleanza che negli ultimi anni ha caratterizzato la politica estera della Lega. L’entusiasmo con cui Salvini ha sempre abbracciato Trump non sembra più condiviso all’interno del partito, soprattutto ora che il tycoon si sta dimostrando sempre più imprevedibile, minacciando con i dazi le economie europee, compresa quella italiana. A sottolineare i rischi di questa strategia, anche il ministro Adolfo Urso, il quale ha avvertito che una guerra commerciale con gli USA colpirebbe in modo pesante il nostro Paese.

Le accuse a Salvini: “…si è buttato con i fascisti”

Le critiche di Molinari non si fermano a Trump. Il capogruppo leghista ha infatti ripercorso le scelte strategiche del Carroccio negli ultimi anni, puntando il dito contro Salvini per aver abbracciato una linea di estrema destra: “Il peccato originale è nella scelta che abbiamo fatto qualche anno fa: alcuni di noi avrebbero voluto occupare lo spazio dei popolari, guardare al PPE. Lui invece si è buttato con i fascisti”. Parole durissime che evidenziano quanto la spaccatura nel partito sia ormai una realtà consolidata. La Lega di governo, che in Europa ha bisogno di rapporti solidi con il Partito Popolare Europeo e con le istituzioni comunitarie, si scontra con la Lega identitaria di Salvini, che preferisce le alleanze con Le Pen e Orbán.

Molinari: “L’uscita dell’uomo di Musk è inquietante”

L’attacco di Molinari non si ferma qui. Ha infatti espresso perplessità anche su Andrea Stroppa, rappresentante in Italia di Elon Musk, il quale negli ultimi giorni ha duramente criticato Fratelli d’Italia per la gestione del ddl Spazio. “L’uscita dell’uomo di Musk è inquietante, non so cosa ci sia dietro”, ha detto Molinari, alludendo a possibili manovre oscure dietro le tensioni che stanno scuotendo la maggioranza.

Dopo il terremoto scatenato dalle sue dichiarazioni, Molinari ha cercato di stemperare il clima con una nota ufficiale: “Le mie posizioni sono pubbliche e quotidiane, rispondo di quelle, non dei retroscena anche se pubblicati con grande evidenza da ‘Il Giornale’, e ne sono sorpreso e molto amareggiato”. Ha poi ribadito la sua convinzione che i cambiamenti imposti da Trump possano rappresentare un’opportunità per l’Italia, ma ha anche negato che ci sia l’intenzione di aprire una faida interna alla Lega.

Il futuro della Lega: resa dei conti in arrivo?

Le parole di Molinari, pur nella loro apparente volontà di evitare uno scontro diretto con Salvini, hanno comunque segnato un punto di non ritorno. La spaccatura tra chi vorrebbe una Lega più moderata e dialogante in Europa e chi invece segue la linea sovranista è sempre più evidente.

La resa dei conti, insomma, potrebbe essere più vicina di quanto si pensi. E Salvini, nonostante la sua leadership indiscussa fino ad ora, potrebbe trovarsi a dover affrontare una delle crisi più delicate della sua carriera politica.