
Quella che doveva essere una vacanza tra amici, immersi nella natura lungo le rive del Po, si è trasformata in un macabro enigma. Il corpo di un ragazzo tedesco di 23 anni, originario della zona di Friburgo, è stato rinvenuto nella tarda mattinata nei pressi di località Bombardone, nel comune di Zinasco, in provincia di Pavia. La gola squarciata da più fendenti, il volto riverso sulla terra umida. Una scena che lascia poco spazio ai dubbi: qualcosa di terribile è accaduto in quell’angolo isolato di campagna.
Sulle rive del Po: il ritrovamento shock degli amici
A dare l’allarme sono stati proprio i suoi compagni di viaggio. Dopo aver perso le tracce del giovane per diverse ore, lo hanno cercato nei dintorni del campo in cui avevano piantato le tende. Intorno alle 11:30 del mattino, la tragica scoperta: il corpo senza vita dell’amico, abbandonato sull’argine del fiume, in una pozza di sangue. La disperazione si è subito trasformata in panico: il campeggio si è riempito di forze dell’ordine, tecnici della Scientifica e del magistrato di turno.
Un coltello sul terreno e una scia di sangue
Accanto al cadavere, i carabinieri hanno rinvenuto un coltello da cucina insanguinato. La lama potrebbe essere l’arma utilizzata nell’aggressione. Ma resta aperta anche l’ipotesi del gesto estremo. Una sottile scia di sangue porta a pochi metri di distanza, segno forse di una fuga, di una colluttazione o del tentativo disperato del ragazzo di salvarsi. La scena è stata delimitata e analizzata palmo a palmo dai rilievi della Scientifica.
Autopsia decisiva: omicidio o suicidio?
Al momento, gli investigatori procedono su due fronti. Nessuna ipotesi viene esclusa, anche se alcuni dettagli – come il numero e la profondità delle ferite – sembrano orientare gli inquirenti verso la pista dell’aggressione. Sarà comunque l’autopsia, disposta presso l’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Pavia, a determinare con maggiore precisione le cause della morte, l’orario esatto del decesso e l’eventuale coinvolgimento di terzi.
Gli interrogatori e la pista psicologica
I quattro amici della vittima sono già stati ascoltati. Secondo le loro dichiarazioni, il 23enne era stato visto per l’ultima volta intorno alle 8:30 del mattino. Nessuno avrebbe notato comportamenti sospetti, né manifestazioni di disagio tali da far pensare a un suicidio imminente. Tuttavia, gli inquirenti non escludono alcuna possibilità e stanno ricostruendo le ultime ore del ragazzo, analizzando contatti telefonici, social media e testimonianze.
Un caso avvolto nel silenzio del Po
Il luogo del ritrovamento, frequentato da pescatori e campeggiatori, si presta perfettamente a un delitto silenzioso. Isolato, lontano da sguardi indiscreti, il tratto di fiume potrebbe nascondere risposte fondamentali. Cosa è successo davvero tra quelle tende? Un litigio degenerato? Un incontro finito nel sangue? Oppure un dramma personale culminato in un gesto estremo?
Per ora, il Po resta in silenzio. Ma la sua corrente sembra custodire un segreto. E gli investigatori vogliono scoprire a ogni costo la verità.