Marcello Filotei. Il dramma personale e sociale del terremoto del 2016.

Grazie a Fas Editore è uscito il suo romanzo ‘L’ultima estate. Memorie di un mondo che non c’è più’. La prefazione di Papa Francesco.

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Il musicista e scrittore Marcello Filotei

E’ da poco uscito ‘L’ultima estate. Memorie di un mondo che non c’è più’ di Marcello Filotei grazie a Fas Editore. Un romanzo che ripercorre la vita e lo strato sociale della zona di Arquata e Pescara del Tronto cancellate dal terremoto dell’agosto 2016 auspicandone la giusta ricostruzione. Illuminanti le parole di Papa Francesco contenute nella prefazione.

 

Marcello Filotei. Il dramma del terremoto del 2016

E’ stato recentemente presentato a Roma presso la galleria d’arte Contemporary Cluster il romanzo di Marcello Filotei ‘L’ultima estate. Memorie di un mondo che non c’è più’, edito da Fas Editore. Ascoli Piceno 2019.

Marcello Filotei è un artista poliedrico in quanto, oltre ad essere scrittore è anche valente musicista, giornalista e critico musicale. La pubblicazione di questo romanzo assume, per lo stato d’animo dell’autore, una doppia valenza interiore apportata dalla distruzione di Arquata del Tronto che scosso la sua sensibilità di artista. Il racconto, infatti, narra della tragica esperienza maturata nell’agosto del 2016 con il terremoto dell’Italia Centrale, evento tragico per Filotei perché durante quella tremenda notte tra il 23 e il 24 agosto, perse molti dei suoi cari.

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La copertina del romanzo di Marcello Filotei

I ricordi felici di spensierate estati

Oltre al dolore per l’improvviso addio agli affetti a lui più cari, la circostanza ha segnato la fine di un tratto felice della sua esistenza, una ‘Ultima Estate’ che rappresenta un confine della sua vita. Come capita spesso in casi analoghi, la sua mente si è rivolta al passato percorrendo i meandri della memoria per raccogliere fatti e sensazioni ormai perduti per sempre. Ne nasce, così, un affresco ‘di un mondo che non c’è più’ dove i clamori delle estati felici passate in campagna sono ancora vivi ma, parallelamente, si capisce che quel mondo se n’è irrimediabilmente andato.

Filotei si rivolge quindi ai passati giorni di spensieratezza, a tutti quegli usi e costumi locali che facevano di luoghi come Arquata e Pescara del Tronto una sorta di microcosmo ben separato dal modo di vivere moderno attuale.

L’autore, certo, ne caldeggia la rinascita a dispetto di tutte le note difficoltà che l’asfittica politica italiana pone in essere quando si parla di ‘ricostruzione’ facendola divenire sinonimo di immobilismo. Una rinascita, però, che deve tenere conto dell’insegnamento della tradizione e della storia. Occorre la solidarietà, intesa come comunità tra individui e di azione, per raggiungere il pieno rinnovamento.

 

La prefazione di Papa Francesco

Il libro è impreziosito da una prefazione di Papa Francesco. Dopo qualche giorno dal sisma, il Papa visitò quei luoghi e quelle persone. Le sue parole sono impressionanti: “Sono passati tre anni. Non dimentico quello che ho visto. Non dimentico il dolore. Non dimentico il senso di comunità che univa e unisce questo piccolo popolo; e che Marcello Filotei racconta, segnato dal dolore che ha colpito la sua stessa famiglia”. Aggiungendo poi che “…Fare memoria non significa coltivare la nostalgia di quel che è stato, non significa chiudersi nella tristezza e nella paura. Nella storia che continua c’è, accanto alla nostalgia, una speranza di futuro. C’è lo sguardo in avanti che si nutre di una memoria che non è mai rassegnata. A questo serve ricordare, a non perdere le proprie radici. A non lasciare che anche queste diventino macerie. A ricostruire una nuova storia senza dimenticare quella antica”.