
Listeria monocytogenes è un batterio presente in natura che può contaminare diversi alimenti, come pesce, carne, latte e verdure. Sebbene negli ultimi decenni il numero di infezioni sia diminuito grazie a migliori pratiche di conservazione e cottura, i rischi per la salute restano, soprattutto nei soggetti più vulnerabili.
Listeria: l’infezione ha sconvolto la vita di una donna
Nel 2023, una donna di 63 anni di Bologna ha vissuto un vero calvario dopo aver consumato del salmone affumicato sottovuoto. Dopo poche ore, ha iniziato ad accusare sintomi gravi ed è stata ricoverata in ospedale per due mesi, passando anche per il coma e la terapia intensiva. Le conseguenze dell’infezione sono state devastanti: meningite, polmonite bilaterale, crisi epilettiche, trombosi e problemi cardiaci, che oggi le causano una disabilità permanente del 35%.
Come avviene il contagio da Listeria?
Secondo la professoressa Tiziana Lazzarotto, ordinaria di microbiologia all’Università di Bologna, l’infezione da Listeria avviene principalmente per via alimentare. Il batterio si diffonde ingerendo cibi contaminati e può proliferare anche a basse temperature. A differenza di altre infezioni alimentari, però, non si trasmette da persona a persona.
Sintomi e conseguenze dell’infezione
Nei casi più lievi, l’infezione da Listeria causa sintomi gastrointestinali, febbre e cefalea, simili a quelli di altre malattie alimentari. Tuttavia, quando il batterio entra nel flusso sanguigno, può raggiungere organi vitali, portando a gravi complicanze come meningite, encefalite ed endocardite. Nei pazienti con un sistema immunitario compromesso, l’infezione può risultare fatale.
Prevenzione: come ridurre il rischio
Negli ultimi decenni, il miglioramento delle norme igienico-sanitarie ha ridotto notevolmente i casi di listeriosi. La pastorizzazione dei latticini, l’attenzione nella cottura degli alimenti e le procedure rigorose di affumicatura hanno contribuito a limitare la diffusione del batterio. Tuttavia, le persone più fragili, come donne in gravidanza e anziani, devono prestare particolare attenzione alla scelta e alla conservazione degli alimenti.
Un rischio ridotto, ma non scomparso
Sebbene la listeriosi sia meno comune rispetto al passato, resta una minaccia per la salute pubblica. L’educazione alimentare e il rispetto delle norme igieniche sono fondamentali per prevenire casi gravi. Come sottolinea la professoressa Lazzarotto, l’insegnamento di queste tematiche nelle università è cruciale per garantire che i futuri medici possano diagnosticare e trattare tempestivamente le infezioni da Listeria monocytogenes.