L’hotel degli amori smarriti

Coppia sposata da vent’anni scoppia quando lui scopre che la sua signora s’intrattiene da mesi con un giovane studente spagnolo. La donna prova a spiegare l’infedeltà inventando una sorta di tacito accordo che le permette di soddisfare i propri appetiti per rinverdire un matrimonio diventato stile “fratello e sorella”. Richard (il marito) non ci sta e la donna decide di trasferirsi nell’albergo davanti casa per soppesare le idee. Nella camera però le idee si palesano in carne e ossa costringendo Maria a rivedere tutta la sua vita.

Una carrellata di personaggi incontrati negli anni; uomini e donne che hanno condizionato nel bene e nel male il corso degli eventi. L’hotel degli amori smarriti è una commedia sentimentale molto brillante che riesce a sorprendere lo spettatore con la sua forza evocativa. Un tema molto importante come la crisi di una coppia raccontato attraverso una serie di siparietti che riflettono sul cambiamento e sulla vita della protagonista, una Chiara Mastroianni brava e affascinante: Maria sente molto il passare del tempo e non riesce a focalizzare quanto certo tempo sia passato e sia ora di cambiare alcune priorità.

Sentimenti profondamente surreali 

Cristophe Honorè sceglie una messa in scena quasi surreale per raccontare questa vicenda: il regista riesce ad alternare momenti brillanti a riflessioni profonde cui Maria giunge rivivendo alcuni episodi del passato. Lasciare alle spalle persone importanti non è operazione semplice; a volte l’egoismo viene a ricordare quanto di fronte a una scelta saranno sempre gli interessi personali a sfangarla. Un film piacevole che ricorda, con le dovute proporzioni, le atmosfere di Un’altra donna, il capolavoro nascosto firmato Woody Allen.

Honorè ha scelto dialoghi molto intensi riuscendo a dar loro una perfetta contestualizzazione. Molto curiosa è anche la scenografia carica di contrasto e capace di mettere a proprio agio il pubblico. La malinconia che regna in tutta la storia si dissipa man mano attraverso alcuni colpi di scena in grado di spiegare l’evoluzione di una donna che dovrà fare qualche ammissione in più alla sua vita.