La Medium di Menotti a Roma dopo più di 60 anni

Successo per la celebre opera da Camera di Giancarlo Menotti al Teatro Palladium per il Reate Festival. Di Cesare Scarton la regia con la direzione di Giovanni Di Stefano

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La Medium di Giancarlo Menotti. La scena della seduta spiritica.

La Medium di Giancarlo Menotti, una delle opere più conosciute del compositore, è tornata a Roma dopo più di sessanta anni. Inserita nella programmazione del Reate Festival 2021 è stata ospitata sul palcoscenico del Teatro Palladium ottenendo un lusinghiero successo. Lo spettacolo costruito da Cesare Scarton e diretto da Giovanni Di Stefano ha anche avuto una valida compagnia di canto.

 

La Medium. Una interessante riproposta.

Nell’ambito della produzione di Giancarlo Menotti, La Medium, è certo una delle opere più illustri. A Roma però mancava da più di sessanta anni e la sua esecuzione ha attirato l’attenzione di un notevole numero di spettatori certamente incuriositi dalla sua indiscutibile fama. Assieme ad un altro piccolo capolavoro di Menotti, Il Telefono, ha spesso formato un affascinante ‘dittico’ a sfondo tragico che hanno messo in risalto drammi interiori spesso molto partecipati.

Rappresentata a New York nel 1946 è ispirata ad una esperienza di vita del compositore Samuel Barber che qualche anno prima aveva partecipato ad una seduta spiritica per rievocare la morte di una ragazza. Menotti oltre alla musica scrisse anche il testo in inglese producendo un lavoro piuttosto stringato giudicato dalla critica di taglio ‘cinematografico’. Il successo ottenuto lo spinse ad una edizione italiana curata da Fedele D’Amico, testo utilizzato per questa rappresentazione romana. La sua caratteristica di storia ‘noir’ e il suo taglio ‘cinematografico’ spinsero Menotti a dirigere, nel 1951, un film ad essa ispirato.

 

La Medium. L’azione e la musica

La protagonista assoluta dell’opera è il personaggio della Signora Flora, soprannominata Baba. È una millantatrice di poteri soprannaturali che attraverso false sedute spiritiche truffa una serie di persone. Tra queste si approfitta del dramma di alcuni genitori che hanno perduto i loro figli in tenera età. Sono i coniugi Gobineau e la signora Nolan che si aggrappano a Baba per incontrare i loro figli ormai nell’aldilà. Per rendere la cosa credibile c’è l’intervento di Monica, figli di Baba, che imita le voci e le risa dei bambini suscitando le comprensibili emozioni dei genitori presenti alla seduta. Durate l’ultimo di questi particolari momenti Baba avverte che una mano cerca di stringerle la gola e in, seguito, ode una voce misteriosa. Baba sospetta che il responsabile di tutto sia Toby, uno zingarello muto che è al suo servizio per di più innamorato di Monica.

L’episodio sconvolge Beba che cerca di far confessare Toby che però è impossibilitato dal suo mutismo. Lo considera allora una sorte di ‘punizione’ per le truffe perpetrate a danno dei genitori dei bimbi. Decide di troncare le sedute restituendo ai genitori anche il denaro indebitamente riscosso. Ma la sua avversione verso Toby diventa sempre più morbosa giungendo ad ucciderlo con un colpo di rivoltella.

La partitura concepita da Menotti rispetta pienamente il suo stile operistico. Si basa su una orchestrazione molto elegante in linea con i canoni dell’opera da camera. Quattordici sono gli strumentisti impegnati che vanno dagli archi al pianoforte a quattro mani. Poi una sostanziosa sezione di legni (flauto, oboe, clarinetto, fagotto e corno) assieme a tromba e percussioni. Per quanto riguarda la parte vocale è completamente improntata per rendere comprensibile tutta la trama. La linea vocale è praticamente sviluppata in un lungo e serrato recitativo ma spesso assecondato da appropriati interventi melodici. Non ci sono vere e proprie arie che si presentano in tre punti. Due dedicate a Monica e una a Baba. Nell’insieme si possono riconoscere, come spesso accade in Menotti, spunti e ispirazioni di carattere pucciniano che rendono l’ascolto comunque piacevole.

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Il contralto Manuela Custer (Baba) e il mimo Andrea Sorrentino (Toby) in una scena de La Medium

Gli interpreti.

La realizzazione scenica concepita da Cesare Scarton è risultata essere coerente con lo spirito di ‘semplicità’ insito nell’opera. Anche l’azione scenica rispecchiava quelle caratteristiche ‘cinematografiche’ prima accennate. Due elementi, questi, che hanno reso godibile la parte visiva alla quale hanno contribuito efficacemente le scene di Michele Della Cioppa, i costumi di Anna Biagiotti e le luci di Andrea Tocchio.

Nella compagnia di canto è emersa l’interpretazione del contralto Manuela Custer, una Baba vocalmente efficace per un ruolo che è preponderante per l’intera partitura alla quale si contrapponeva il soprano Eleonora Bellocci con una convincente Monica. Nei ruoli dei genitori ‘truffati’ c’erano Sabrina Cortese e Stefano Marchisio che hanno interpretato con intensità il ruolo dei Signori Gobineau con al loro fianco Angela Schisano come Signora Nolan. Il mimo Andrea Sorrentino ha reso bene la parte mimica del muto Toby.

Convincente anche il direttore Giovanni Di Stefano per la conduzione della parte musicale agevolata anche dalla buona prestazione dell’Ensemble Novecento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

La recita (3 ottobre) è stata salutata al temine da un buon successo da un pubblico che ha affollato il teatro al limite della capienza consentita dalle disposizioni anti-covid.

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Teatro Palladium. La Medium di Giancarlo Menotti. Ringraziamenti al termine della recita.

Sostegni e collaborazioni

Concludiamo ricordando che questa edizione de La Medium è coprodotta con il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona e l’Ente Luglio Musicale Trapanese. Inoltre c’è stato il sostegno della Fondazione Alberto Sordi per i Giovani. Da ricordare anche le altre istituzioni romane che hanno collaborato alla realizzazione. L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Accademia Filarmonica Romana, la Fondazione Roma Tre Teatro Palladium e il Teatro dell’Opera di Roma.

Infine c’è da ricordare che l’allestimento sarà presentato a Rieti il prossimo 10 ottobre alle ore 18 presso il Teatro Flavio Vespasiano.