Il popolo palestinese “ostaggio di Hamas”? Riavvolgiamo il nastro della storia

La strage compiuta da Hamas al Nova Music Festival, è stata eseguita con le stesse modalità della strage perpetuata dall’ISIS alla discoteca Bataclan di Parigi ed è, in termini di giovani morti ammazzati mentre ballavano, più grande di una volta e mezza rispetto al massacro del Bataclan. L’unica differenza tra la strage del Bataclan e quella del Nova Music Festival è nelle diverse ripercussioni che questa mostruosità sta avendo sull’opinione pubblica europea. A opinione di chi scrive il motivo va ricercato principalmente nel fatto che questa strage non è avvenuta a Parigi, a Roma o a Berlino, ma in Israele. Comunque sia questa strage ha una inequivocabile, incontrovertibile firma: militare, politica ed ideologica. La firma di Hamas.
Le stragi indiscriminate di civili percorrono tutta la storia terroristica di Hamas, la strage del Nova Music Festival del 7 ottobre 2023 non è un’eccezione ma soltanto quella che – dal loro punto di vista – “gli è riuscita meglio”.

Nato come branca armata della Fratellanza Musulmana, Hamas è un movimento islamista che nel suo documento costitutivo dichiara che “non esiste soluzione alla questione palestinese se non nel jihad”. Per comprendere come Hamas abbia, nel corso del tempo, conquistato le menti ed i cuori di tanti palestinesi dobbiamo riavvolgere il nastro e ritornare all’anno 2006, anno in cui i palestinesi andarono a votare per eleggere democraticamente il loro primo governo legittimo. Hamas vinse quelle elezioni risultando il primo partito con il 44,45%, dei voti, guadagnò 76 dei 132 seggi nel Consiglio Legislativo e formò un governo monocolore mandando all’opposizione la formazione storica della resistenza palestinese, Fatah (movimento di ispirazione laica, aderente all’Internazionale Socialista). Il dissidio politico tra governo ed opposizione si risolse presto a colpi di mitra, fece centinaia di morti tra i palestinesi di Hamas e quelli di Fatah, e portò alla creazione di due entità palestinesi: quella di Hamas nella Striscia di Gaza e quella di Fatah in Cisgiordania. Dopodiché di elezioni legislative in Palestina per 15 anni non si è più parlato.
Nel 2021 il Presidente dall’Autorità Nazionale Palestinese e di Fatah, Abu Mazen (Mahmoud Abbas) convocò infine nuove elezioni per il 22 maggio, salvo poi rinviarle a data da destinarsi il 29 aprile di quell’anno, adducendo il fatto che gli israeliani avrebbero impedito il voto dei palestinesi di Gerusalemme est. A quel punto Hamas andò su tutte le furie, dicendo che Abu Mazen aveva rinviato le elezioni con una scusa perché sapeva che le avrebbe perse. (Anche Israele negò di voler impedire il voto a Gerusalemme est). In effetti tutti i sondaggi davano Hamas vincente, ed alcuni osservatori consideravano questo vantaggio addirittura schiacciante. Ancora oggi, se si votasse in Cisgiordania, tutti i sondaggi danno Hamas in vantaggio.

Può accadere che la maggioranza di un popolo desideri portare al potere una partito con alla base un concetto stragista della Storia? Sì, certo. E’ già accaduto in Germania (un Paese avanzato economicamente, scientificamente e culturalmente), dove Hitler vinse le elezioni parlamentari tedesche del 1933 con il 43,9% dei voti. Alcuni tedeschi dissero poi di non avere contezza di chi stavano votando. Esemplare in questo senso fu la frase della madre di Albert Speer (Ministro degli Armamenti della Germania nazista), la quale giustificò il suo voto a Hitler in questo modo: “Quei ragazzi avevano i capelli corti e volevano ordine, per questo li votammo”. Forse questa pretesa “ignoranza” di molti tedeschi che all’epoca votarono Hitler è vera, forse no, e comunque non ne conosciamo la misura.

In Palestina è però difficile credere che la popolazione abbia un’idea vaga di cos’è, come agisce e cosa si propone Hamas.

Se a proposito ci fossero stati dei dubbi (ma non c’erano) la strage del Nova Music Festival li dovrebbe ragionevolmente aver cancellati. E allora è difficile pensare al popolo palestinese come “ostaggio” di Hamas, il popolo palestinese sembra aver scelto da sé il proprio destino così come lo scelsero i tedeschi nel 1933. Se oggi ci fosse un governo palestinese democraticamente eletto sarebbe ragionevole prevedere che questo sarebbe il governo di Hamas. In queste condizioni si può soltanto prevedere che un futuro “Stato Palestinese” sarebbe guidato da un’organizzazione terroristica islamista antioccidentale e antidemocratica. E si può soltanto prevedere che questo futuro Stato Palestinese sarebbe il territorio da cui far partire la futura jihad per “risolvere la questione palestinese”. Cioè la prossima guerra per la distruzione dello Stato di Israele. In questa situazione data, chi ancora dice che la creazione di uno Stato palestinese porterebbe finalmente la pace in Palestina, o vive nel mondo dei sogni o mente sapendo di mentire.

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