Il mostro della cripta

Siamo nei profondi anni 80 e l’horror regna sovrano. Un adolescente di nome Gio, patito di fumetti, trova delle strane assonanze tra un albo della sua serie preferita e alcuni fatti inspiegabili che stanno avvenendo nel suo paesino d’origine. Dopo aver contattato l’ideatore del fumetto decide di imbarcarsi, con i suoi amici, in una missione impossibile. La squadra proverà a svelare il mistero che c’è dietro quella terrificante situazione.

Esce al cinema il mostro della cripta del regista romano Daniele Misischia. Prodotto dai Manetti Bros il film è un horror d’azione con inserti comici che si prefigge di ricreare le atmosfere della decade per eccellenza in quanto a cinema di paura. Girato in Emilia, più precisamente a Bobbio, Il mostro è dotato di quello stile ludico ironico che sta alla base di ogni intrattenimento. Utilizzare il gruppo di ragazzini nerd come protagonisti rientra perfettamente nella stagione Stranger Things dove la nostalgia per l’adolescenza si mescola a  vicende inspiegabili.

Nella regia sono visibili una padronanza del mezzo e una profonda conoscenza del genere da parte di Misischia. Pur distanziandosi da quei titoli che hanno fatto la storia del teen horror, il film risulta una piacevole visione grazie a un buon mix di atmosfere e location. Ottima la scelta di Lillo nella parte del fumettista che riesce a fare da collante all’intero cast garantendo alla vicenda una buona dose di simpatica e godibile esagerazione.

Il lavoro è un altro esempio di come anche nel cinema italiano si possono trovare storie leggere che, attraverso una precisa realizzazione, riescono a conquistarsi uno spazio tra il pubblico. Va segnalata la profonda cura al particolare, dalla musica degli Europe alla miscellanea delle personalità, in grado di riportare alla mente un periodo storico dove è ancora bello rifugiarsi.