GoPro oppure oggetti che connettono al divino?

“Ma che cosa hanno in testa quelli? La GoPro?” leggo in un commento social sotto a una foto che ritrae un giovane ragazzo ebreo intento a pregare.La “GoPro” sarebbero i Tefillin e ora, per uscire dalla volgare battuta, andremo a vedere perché sono così importanti nella religione ebraica.I tefillin, conosciuti anche come filatteri, sono un pilastro della pratica ebraica, densi di un profondo significato rituale e simbolico. Questi oggetti sacri vengono indossati dagli uomini ebrei durante la preghiera mattutina, in ottemperanza a un comandamento biblico che invita a legare le parole di Dio come un segno sulla mano e sulla fronte tra gli occhi.

Dal punto di vista rituale, i tefillin consistono in due piccole scatole nere di pelle che racchiudono pergamene con versetti della Torah.Una scatola si posiziona sul braccio, vicino al cuore, mentre l’altra viene posta sulla testa. Questo gesto simboleggia la dedizione della mente, del cuore e delle azioni al servizio del Signore. Indossare i tefillin è considerato un atto quotidiano di devozione, un legame tangibile e spirituale con la fede e la tradizione ebraica che si rinnova ogni giorno. Il simbolismo dei tefillin è ricco e complesso. Il tefillin avvolto intorno al braccio e alla mano, rappresenta il legame tra l’uomo e Dio attraverso le azioni pratiche e concrete. Simboleggia la forza e la volontà di compiere le mitzvot, i comandamenti, operando nel mondo da ebrei seguendo i principi.

Il tefillin della testa, invece, rappresenta la sacralità del pensiero e l’importanza di dedicare la mente agli insegnamenti divini. Insieme, questi due elementi creano un’armonia tra azione e pensiero, cuore e mente. I tefillin sono un potente simbolo di identità e continuità ebraica. Portarli significa connettersi con le generazioni passate, un atto di fedeltà a una tradizione che attraversa i millenni.  I tefillin rappresentano un momento di silenzio e di preghiera, un modo per essere nel qui e ora.

I tefillin sono molto più di un semplice rituale. Sono un richiamo costante alla fedeltà e alla devozione, un simbolo della profonda connessione tra l’uomo e il divino. Indossarli è un gesto che trascende il tempo, un segno tangibile di un patto eterno con Dio e un impegno a vivere una vita con uno scopo preciso. Il filosofo Abraham Joshua Hescheli ebbe questa intuizione: “Pregare è lasciarci trasportare verso Dio mentre Egli si sta avvicinando a noi, resi oggetto del suo ascolto, della sua comprensione e della sua sollecitudine”

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