Dr Strange nel multiverso della follia

Dott. Strange e Wong devono proteggere una ragazzina capace di aprire portali sugli universi dal nemico non identificato di turno. Il cattivo è apparso nei sogni del dottore ma quando America chiede aiuto, non si è ancora palesato. Con l’aiuto di Scarlet witch e altri elementi il dottore dovrà cacciare attraverso più universi il nemico interessato a America Chavez ( la ragazzina in pericolo) facendo attenzione a non farla cadere nelle mani del villan.

Dott. Strange nel multiverso della follia è il nuovo capitolo della saga interpretata da Benedict Cumberbatch. Il film è in pieno stile Marvel quindi con l’obiettivo di compiacere esclusivamente i fan, sono tanti, delle storie di fumetti. Sappiamo perfettamente quanto il genere segua pedissequamente la regola di alzare l’asticella sempre a limiti inaccettabili. La fortuna di non dover essere credibile azzera le difficoltà nel mettere insieme una storia riportando nella spettacolarizzazione l’unico valore in grado di giustificare il biglietto.

Il genere fumetti deve avere riprese in grado di lasciare il pubblico a bocca aperta e poco importa se sia un computer l’autore, come fare quindi ? Prendere un regista come Sam Raimi è la risposta in grado di sollevare le sorti di un film.

Il talentoso inventore de La casa 2 rende Dr Strange e i Multiversi un prodotto degno di assoluto rispetto. La parola d’ordine per il cineasta sembra divertire ma soprattutto divertirsi e nel lavoro finale la sua mano si vede eccome. Ecco che un banalissimo film stile fotocopia benfatta diventa autoriale attraverso lo sguardo di un uomo che ha rivoluzionato l’horror e non solo attraverso uno stile personalissimo. Nel film si alternano carrelli e movimenti di macchina in grado di esaltare ulteriormente effetti speciali e recitazione portando il risultato finale a qualcosa di più . Dr Strange deve ovviamente rispecchiare i canoni del genere e lo fa , Raimi firma una fotocopia rendendola diversa dalle altre.