Furia d’amare

Ragazzina della New York bene ha una fascinazione adolescenziale per il mondo dello spettacolo. Figlia di una poetessa e di un famoso attore cresce nell’adorazione del padre con la compagnia assente di una madre autoritaria. Il più grande desiderio di Diana è che i genitori le dedichino quell’affetto di cui ha tanto bisogno. I due artisti però sembrano orientati su scelte più egoistiche. Durate un weekend con il papà viene abbandonata alla servitù dall’uomo che preferisce una serata di baldoria. Con il passare degli anni Diana riesce a diventare attrice ma quando di cognome fai Barrymore la vita può riservare sorprese non sempre piacevoli.

Furia d’amare è un film del 1958 diretto da Art Napoleon. Ispirato alla biografia di Diana Barrymore, è un dramma perfettamente interpretato da Dorothy Malone. Diviso in due parti racconta gli ultimi anni di uno dei più grandi artisti di sempre in relazione alla figlia . Attrice più per cognome che per talento Diana proverà a conquistare l’amore assoluto di un padre sul viale del tramonto. John è un uomo in cui coesistono problemi d’alcolismo e classe che prova a fare il padre , riuscendoci, ma senza quella perfezione richiesta dalla figlia. Eroll Flynn è monumentale nella parte del vecchio divo trasmettendo il fascino intatto di un uomo conscio del suo avvenire .

Nella seconda parte del film si vede quanta passione Diana mette nella sua ricerca d’affetto . La voglia di essere benvoluta la porterà alle porte di un inferno tutto personale. Sceneggiato in maniera incisiva dal regista è un film atipico per la sua onestà nell’affrontare il dramma. Nell’epopea della protagonista c’è alcool, umiliazione ed egoismo ma anche una dignità senza pari. Un numero di personaggi spogli si alterna sfruttando il cognome Barrymore ma senza mai comprendere a pieno una donna fragile e sola.

Una sorpresa che l’interpretazione di Dorothy Malone esalta ulteriormente attraverso la sua capacità di trasformazione. Esempio di cinema classico vive di ottime qualità come il bianco e nero, stile Gregg Toland, e una regia eclettica nel seguire le tappe della protagonista aumentandone gli stati d’animo. Follia d’amore riflette su alcolismo, solitudine e sentimenti in maniera disincantata e puntuale.