L’orrore silenzioso a Villa Pamphilj: Kaufmann un pericoloso criminale

Un mago della truffa, la furtiva doppia vita di una famiglia nomade e un omicidio che forse si sarebbe potuto evitare. Ma la verità rimane labile tra i vicoli di Roma.

Kaufmann

Il giudice Flavia Costantini lo scrive senza mezzi termini: il pericolo di reiterazione era concreto, la vittima — una bimba tra i 6 e i 12 mesi, verosimilmente figlia di Francis Kaufmann, ancora indicato come Rexal Ford nell’ordinanza — è stata strangolata in modo brutale, prima di essere svestita e abbandonata nella vegetazione, lasciando segni inquietanti sul corpo.

Kaufmann, l’illusionista criminale

E da interlocuzioni intercorse con il personale FBI in servizio presso l’ambasciata americana, è emerso che  Francis Kaufmann (alias di Rexal Ford) ha circa cinque arresti precedenti per violenza domestica e aggressioni. Ha scontato 120 giorni di carcere per aggressione con arma letale che ha causato gravi lesioni fisiche.

Partito dagli USA come aspirante sceneggiatore, oggi è accusato di:

  • Omicidio della figlia neonata (ancora da confermare al 100 % con il DNA).

  • Occultamento del corpo di Stella Ford – la compagna così identificata – e distruzione di indizi .

Per il gip, Kaufmann ha agito con “elevata capacità criminale”, una “pervicace volontà a portare a compimento il suo intento criminoso, avendo perlomeno assistito senza richiedere alcun intervento alla morte della compagna, poi occultandone il corpo e disfacendosi dei vestiti in modo da rendere più difficoltosi sia il ritrovamento del cadavere, sia l’identificazione della donna con il chiaro intento di depistare le indagini”.

Doppio omicidio?

Gli accertamenti autoptici sulla donna sono ancora in corso, ma il gip avverte: non si può escludere che anche Stella sia stata vittima di un omicidio violento.

Francis Kaufmann: i corpi, gli insetti, la freddezza

Come anticipato, la neonata è stata trovata nuda, con evidenti segni di strangolamento: sacchetti, sacco nero, formiche tra collo e capo, tracce sulle braccia. Stella Ford era avvolta in un sacco con un odore soffocante di putrefazione.

Il campo nomade nel cuore della città

Una dipendente comunale racconta: a maggio avevo visto un uomo e due donne (Stella e la piccola) montare una tenda nei pressi di Villa Pamphilj. Una testimone aggiunge che vivevano lì stabilmente: sacchi a pelo, pannolini, ferma capelli, cappello da baseball — tutto nascosto tra i rovi e smontato ogni mattina.

Controlli sfuggiti, segnali ignorati mentre Kaufmann girava indisturbato

  • 20 maggio, via Giulia: la Polizia ferma Kaufmann con Stella e la bimba; lui ferito e ubriaco, lei senza documenti. Le forze dell’ordine si accontentano del passaporto intestato a “Rexal Ford” .

  • 3 giugno, testimoni li vedono sereni vicino al ristorante dell’Arco della Ciambella, tutti e tre insieme come la famiglia felice del Mulino Bianco.

  • 5 giugno, in piazza Cairoli: lui barcolla, con la neonata in braccio e una bottiglia di vino. Dice che la madre è fuori Roma. La polizia lo lascia andare .

Due giorni dopo, il 7 giugno, i corpi vengono trovati a Villa Pamphilj.

Il sistema ha fallito. Chi ha mancato l’allarme?

Come rilevano pomeriggi di cronaca e testimonianze, la villa è un labirinto di sentieri notturni, recinzioni rotte, nessuna telecamera, accessi abusivi. Ci sono campi abusivi, degrado, furti quotidiani.

Le indagini, quindi, hanno rivelato che tra maggio e giugno la polizia ha incrociato madre e figlia almeno tre volte, senza mai identificarle. Gli agenti avrebbero potuto fermare l’escalation. Ma non lo hanno fatto.

Ora, il Capo della Polizia Vittorio Pisani ha aperto un’inchiesta interna. Troppe domande restano sospese: negligenza o superficialità? Oppure un sistema incapace di riconoscere il pericolo quando si presenta in silenzio?

‘Chi l’ha visto?’: una donna in Russia riconosce la figlia

“È mia figlia Anastasia”. Tramite una telespettatrice, ‘Chi l’ha visto?’ è riuscito a contattare una donna in Russia che dice di essere la madre della giovane trovata morta a Villa Pamphilj a Roma.

Secondo quanto appreso dalla trasmissione in onda su Rai3 la giovane era andata a studiare inglese a Malta, dove ha conosciuto Rexal Ford. La mamma l’ha sentita l’ultima volta in videochiamata il 27 maggio. C’era anche l’uomo, che le assicurava di essere una brava persona e di voler mettere su famiglia. Poi una mail del 2 giugno, nella quale la ragazza diceva di avere dei problemi con il suo compagno ma che stavano cercando di risolverli. Il nome della bambina è Andromeda, anche se successivamente è stata chiamata Lucia.

La fuga programmata, il volto del truffatore

Kaufmann, molto sicuro di sé, quel famoso 5 giugno in cui viene visto barcollante e con la bimba in braccio commette un errore. Con il proprio telefono cellulare fa una ripresa video agli agenti. Così, dopo che la notizia del rinvenimento dei cadaveri si diffonde e le prime testimonianza arrivano, la polizia ricorda di aver già incrociato quel sospettato e ricostruisce, usando gli estremi del passaporto americano ormai acquisito, che il 3 aprile aveva attivato, presso un dealer di Termini, una utenza telefonica. È così che gli spostamenti del 46enne americano vengono ricostruiti. Così come si arriva all’acquisto del volo Ryanair delle 11.05 decollato l’undici giugno da Fiumicino per l’isola greca di Skiathos dopo che, il giorno prima, era stato visto da solo in via di Torre Argentina, con un trolley al seguito, pronto per la fuga. Rimangono comunque molti domande sul tragico evento.

  • Era un serial offender? Il gip lo definisce un pericoloso predatore, capace di occultare vite con metodica freddezza.

  • Un dramma evitabile? I segnali c’erano, ma sono stati ignorati.

  • Chi è Stella Ford/Anastasia? Il suo ruolo resta oscuro: vittima, testimone, protagonista di un enigma.

Villa Pamphilj torna nel silenzio ma ora ogni sentiero nasconde la domanda che non vuole andarsene: si poteva fermare questo orrore?