
Una telefonata al 112 con una dichiarazione sconvolgente: “Ho ucciso mia moglie, venite subito.” Con questa menzogna, Antonio Maria Pani, 64enne di Ozieri (Sassari), ha tentato di attirare i carabinieri in una trappola mortale. Aveva trasformato la sua abitazione, satura di gas, in una potenziale bomba. L’uomo bloccato e arrestato prima che potesse azionare il dispositivo d’innesco a distanza.
Il movente: odio verso le forze dell’ordine
Dietro il folle gesto c’era un rancore profondo e radicato. L’uomo riteneva i carabinieri responsabili della separazione dalla moglie, che lo aveva denunciato per maltrattamenti. Il recente passato di Pani includeva anche una condanna per aver vandalizzato la tomba di Walter Frau, carabiniere ucciso nel 1995 durante un tentativo di rapina. Un gesto che aveva già fatto emergere una volontà di vendetta nei confronti dell’Arma.
La trappola: gas e scintille pronte a esplodere
L’appartamento in via Meridda, nel quartiere Tramentu, era stato sigillato con nastro da carrozziere per trattenere la miscela esplosiva di gas propano, proveniente da due bombole collegate all’impianto di aerazione. L’obiettivo era chiaro: scatenare un’esplosione letale all’arrivo dei carabinieri. L’innesco consisteva in un sofisticato sistema con comando wireless, in grado di avviare un disco rotante e un piano cottura elettrico per generare scintille sufficienti a provocare l’esplosione.
Un bunker nel cortile come nascondiglio
Dopo aver lanciato l’allarme, Pani si era rifugiato in un locale interrato che aveva trasformato in un bunker, nascosto nel cortile della palazzina. Lì, armato di telecomando, aspettava il momento giusto per far scattare la trappola. I carabinieri, però, intervenuti prontamente, hanno individuato la moglie – viva e incolume in un altro comune – e intuito l’inganno.
Il blitz e l’arresto
Grazie alla tempestività dell’intervento, i militari sono riusciti a chiudere il gas e mettere in sicurezza la zona. Dopo un’ora di perlustrazioni, l’uomo sarebbe stato scovato in un nascondiglio sotterraneo per poi essere arrestato. Antonio Maria Pani non ha opposto resistenza. Sul posto, l’intero quartiere era stato messo in allerta per il rischio di esplosione e per il timore che Pani fosse armato.
Le accuse e la detenzione
Attualmente detenuto nel carcere di Bancali, Antonio Maria Pani dovrà rispondere di reati gravissimi: tentata strage, minacce a pubblico ufficiale e simulazione di reato. L’episodio ha profondamente scosso la comunità di Ozieri, che ha evitato per un soffio una tragedia di vasta portata grazie alla prontezza e al sangue freddo dei carabinieri intervenuti.