
Francesco De Lorenzo, uno dei simboli della vergogna di Tangentopoli, torna a ricevere il suo vitalizio parlamentare. Nonostante una condanna definitiva per associazione a delinquere e corruzione, ieri l’Ufficio di Presidenza della Camera ha votato all’unanimità per ridargli l’assegno dorato. E tra quei voti, con un misto di ipocrisia e smemoratezza, figurano anche quelli degli esponenti del Movimento 5 Stelle, un tempo paladini della “questione morale”.
Chi è davvero De Lorenzo: il ministro delle tangenti
De Lorenzo è stato ministro della Sanità tra gli anni ’80 e ’90, protagonista di uno degli scandali più disgustosi della storia repubblicana. Arrestato nel 1994, è stato condannato per aver intascato miliardi di lire in tangenti dalle industrie farmaceutiche, in cambio di favori politici come l’aumento dei prezzi dei farmaci rimborsati dallo Stato.
Il suo nome è indissolubilmente legato al tracollo morale di un’intera classe dirigente: un sistema marcio di mazzette, lingotti d’oro nascosti nei divani e ricchezze accumulate sulla pelle dei cittadini.
Il tradimento dei Cinquestelle: da giustizialisti a complici
Il Movimento 5 Stelle, nato con la bandiera dell’onestà e della lotta ai privilegi, si è piegato. Pur riconoscendo il proprio “errore politico”, gli esponenti pentastellati hanno partecipato al voto che ha permesso a De Lorenzo di rimettersi in tasca il vitalizio. Una decisione che non si può giustificare con la sola applicazione tecnica di una norma del 2015: avrebbero potuto astenersi, avrebbero potuto denunciare pubblicamente il marcio. Invece, hanno chinato la testa.
Un errore? No, un atto di complicità.
Un sistema indecente che non cambia mai
In Italia, puoi accumulare milioni sporchi, finire in carcere, venire scoperto con lingotti nascosti nei materassi: basta aspettare. Alla fine, il Sistema ti riprende tra le sue braccia. Un vitalizio, una poltrona, un premio.
Il caso De Lorenzo racconta una verità amara: la corruzione, nel nostro Paese, non è un incidente di percorso, ma una tappa del cursus honorum. E chi dovrebbe cambiare le cose, come il Movimento 5 Stelle, finisce per legittimarlo. Gli stessi che si ergo a paladini dei cittadini.
Il messaggio vergognoso che arriva ai cittadini
La restituzione del vitalizio a De Lorenzo non è solo una pagina vergognosa della politica italiana: è un colpo al cuore di ogni cittadino onesto. È l’ennesima dimostrazione che in Italia il crimine paga, se hai abbastanza amici nei posti giusti.
E mentre fuori dai palazzi la gente fatica a pagare l’affitto o le cure mediche, dentro il Parlamento si festeggia il ritorno di chi ha tradito il Paese.
Schifo. Rabbia. Vergogna. Questa è la realtà che ci viene sbattuta in faccia.