
Il 2024 è stato un anno straordinario per il mercato delle materie prime, con il cacao che ha battuto persino i Bitcoin in termini di rivalutazione. Mentre la criptovaluta più famosa ha registrato un incremento del 120%, il prezzo del cacao è schizzato alle stelle con un aumento di circa il 170%, raggiungendo il record di 11.241 dollari a tonnellata alla Borsa di New York. Un risultato sorprendente, frutto di un mix di fattori climatici sfavorevoli e domanda stabile, che ha messo in crisi la produzione mondiale.
Un mercato in tensione: tra clima e produzione in calo
Le principali nazioni produttrici di cacao, come la Costa d’Avorio e il Ghana, che insieme rappresentano circa il 60% della produzione globale, hanno subito una drastica riduzione delle rese agricole. Da un lato le forti piogge causate dal clima sempre più instabile. Dall’altro la diffusione di malattie sulle piante, come il virus del rigonfiamento dei germogli. Questi due fattori principali hanno abbattuto la produzione del 25-30%, facendo crollare le scorte del 26,8%. La situazione ha generato un’ondata di speculazioni sul mercato dei futures, con investitori alla ricerca di asset rifugio in un contesto economico incerto.
L’aumento del prezzo del cacao si è fatto sentire anche nei prodotti di largo consumo. Le industrie dolciarie hanno reagito riducendo il peso delle barrette di cioccolato e modificando le ricette, sostituendo il burro di cacao con oli vegetali più economici. Nonostante questi tentativi di contenere i costi, il cioccolato è diventato un bene di lusso per molti consumatori, con aumenti significativi nei prezzi al dettaglio. Tuttavia, la domanda è rimasta elevata, dimostrando quanto il cacao sia un prodotto a domanda anelastica, come il caffè o il petrolio.
Il prezzo del cacao con il bitcoin: due asset a confronto
Mentre il bitcoin è noto per la sua volatilità e per i cicli speculativi, il cacao ha mostrato una crescita più costante e legata a fattori fondamentali come il clima e l’offerta globale. Questo sorpasso in termini di rivalutazione ha acceso il dibattito tra gli investitori: è più sicuro puntare su una materia prima con un utilizzo concreto e una domanda stabile o su un asset digitale soggetto a forti oscillazioni di valore?
Secondo gli esperti, il prezzo del cacao potrebbe mantenersi elevato anche nei prossimi anni. L’Organizzazione Internazionale del Cacao prevede un deficit produttivo di 478.000 tonnellate metriche per la stagione 2023-2024, con una produzione mondiale in calo del 13,1%. Inoltre, i cambiamenti climatici stanno rendendo sempre più difficili le previsioni sui raccolti futuri, aumentando l’incertezza nel settore. Se la tendenza al rialzo dovesse continuare, il cacao potrebbe consolidarsi come uno degli asset più performanti anche nei prossimi anni. Questo attirerà inevitabilmente un numero sempre crescente di investitori istituzionali.
Il sorpasso del cacao sul bitcoin nel 2024 dimostra come l’economia globale sia sempre più influenzata da fattori ambientali. Se le criptovalute rappresentano il futuro della finanza digitale, le materie prime come il cacao restano una certezza tangibile, legata ai bisogni primari della popolazione mondiale. Un segnale che, in un mondo sempre più incerto, il valore delle risorse naturali continua a essere un punto di riferimento per i mercati finanziari.