Banca Intesa Sanpaolo potrebbe lasciare la Russia

La più grande banca italiana, Intesa Sanpaolo, è vicina a ottenere l’approvazione di Mosca per cedere le sue attività russe al management locale, questo quanto riferito alla Reuters da una fonte vicina all’operazione. In precedenza secondo The Moscow Times , Intesa aveva riferito di essere al lavoro su una “selezione di controparti” alle quali sarebbe possibile trasferire il proprio business russo, ma non ha rivelato progressi in merito. Un portavoce di Intesa Sanpaolo ha rifiutato di commentare le indiscrezioni de The Moscow Times. Secondo la legge russa, gli accordi di banche estere di paesi “ostili” per la vendita di imprese locali devono essere approvati dal presidente russo Vladimir Putin. Il decreto di Putin che autorizza la cessione della controllata russa di Intesa Sanpaolo è ancora pendente e non è certo che verrà concesso, ha detto la fonte a Reuters, chiedendo di rimanere anonima. Intesa serve clienti corporate in Russia, dove all’inizio dello scorso anno contava circa 980 dipendenti in 28 filiali. Sotto la pressione delle autorità di vigilanza bancaria europee per recidere i legami con la Russia, Intesa sta lavorando per ridurre i propri rischi, compresi i prestiti transfrontalieri. A fine giugno Intesa aveva 700 milioni di euro di crediti transfrontalieri a clienti russi, al netto degli accantonamenti e delle garanzie sui crediti all’esportazione, in calo del 77% rispetto allo scorso anno.

Chiuso l’ufficio di Mosca 

Complessivamente, la Russia rappresenta solo lo 0,2% dei prestiti ai clienti in tutta la banca. Ai primi di agosto, Intesa ha annunciato la chiusura del proprio ufficio a Mosca, aggiungendo che ciò non avrebbe avuto ripercussioni sulla sua banca “controllata” locale, che continua a operare. Intanto sul fronte economico In Russia, intanto, la banca centrale ha messo ha deciso nuove misure per tentare stabilizzare il rublo che, tuttavia, non hanno avuto effetti duraturi. Ieri euro e dollaro, dopo essersi temporaneamente scesi al livello più basso da marzo 2022, si sono infatti apprezzati nei confronti della valuta di Mosca già la sera stessa.

Il rublo in caduta libera

Mentre verso mezzogiorno di ieri, un euro veniva scambiato a 107,4 rubli, già alla sera veniva scambiato per 105,9 rubli. Dal canto suo, l’istituto centrale russo ha fatto sapere di non voler più acquistare valute estere da questo giovedì fino alla fine dell’anno, dopo il forte calo del valore della moneta. Evidente come le sanzioni stia facendo effetto sull’economia russa anche se fino ad oggi il Paese è riuscito a mitigarle grazie all’aggiramento delle stesse da parte di Paesi come la Cina e a triangolazioni con i cosiddetti “Stan” ovvero Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan ed Uzbekistan.

Il propagandista russo Vladimir Solovyov mentre attacca la Banca centrale russa per il crollo del rublo

 

 

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