Visioni Virali, la storia di ognuno di noi: quarantena, fase due e poi chissà

La fotografa Giulia Barbieri con il progetto Visioni Virali racconta la quarantena e la riapertura, con uno sguardo che va dritto al cuore

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Questa è la storia di Giulia, detta Giuli, fotografa e graphic designer cremonese, e di Visioni Virali, un progetto nato per reagire alla pandemia.

Cremona e la sua provincia sono state una delle zone più colpite dal Coronavirus, durante la prima ondata. Da un giorno all’altro, con la quarantena e la chiusura totale di aziende, bar, negozi, è cambiato tutto, per tanti. Anche per la nostra protagonista le cose cambiano, e si ritrova senza lavoro.

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Giulia Barbieri, Visioni Virali.
“Vedevo le barelle ovunque, fino all’atrio degli ascensori, con persone che non respiravano. Non so, poi, a quante tac ho assistito: «positivo» «positivo» «positivo»… Se sapessi davvero cos’è successo qui, terresti la mascherina anche per dormire”.

Visioni Virali, storie dalla quarantena

Come tanti di noi, Barbieri si sente mancare la terra sotto i piedi. Che fare? Decide di fare quello che ha sempre fatto: prende la macchina fotografica ed esce nel suo piccolo paese alle porte di Cremona, per documentare quello che sta succedendo.

Incontra persone sorridenti, altre chiuse in sé stesse, altre che non vedono l’ora di raccontare, perché a tenersi dentro l’angoscia si fa una fatica mortale. E Giulia inizia ad ascoltare, scrivere, fotografare: “Visioni Virali nasce quando ho iniziato a postare pezzi di diario, e ho capito che in un momento di profondissima distanza fisica le parole possono annullare la geografia, e restituire quel po’ di calore che manca”.

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Giulia Barbieri, Visioni Virali.
“Chiesi alla signora se stava tornando a casa. Lei rispose: no, aspetto ancora un pò. Chi doveva tornare non torna più.”

Dalla fase due alla seconda ondata

Dopo la fine della quarantena, il progetto Visioni Virali continua, per documentare la riapertura, la ripresa alla vita, a volte faticosa, gioiosa, diversa per ognuno. Perché “Raccontare i mesi del lockdown e dell’isolamento forzato è stata una necessità. Narrare il ritorno alla vita, una scelta”.

Dopo la riapertura, una bella notizia per la protagonista della nostra storia. Trenta immagini della collezione di Visioni Virali sono state selezionate dal comitato scientifico di Roma-Fotografia nell’ambito della call Life in the time of Coronavirus, promossa da Roma Fotografia, TWM Factory, la rivista Il Fotografo. Alcune di queste immagini sono state esposte all’interno del circuito internazionale del Festival della Fotografia Etica di Lodi in programma dal 26 Settembre al 25 Ottobre 2020.

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Giulia Barbieri, Visioni Virali.
“Dovremmo rivedere il concetto del perdere. Io ho perso molto, persone, occasioni, ma perdendo quelle, ho incontrato il mio cagnolino. Perdere qualcosa non è mai perdere per davvero, significa solo fare spazio ad altro.”

E adesso, con la temuta seconda ondata del virus in arrivo? Purtroppo, ieri come oggi sembra che l’impegno di tutti nel rispettare le regole e le precauzioni sia vanificato, secondo Barbieri, “dall’irresponsabilità, dal negazionismo e dalla superficialità che, ad oggi, pare proprio riportarci indietro. Come una bobina, il nastro di una pellicola che si riavvolge e ci riporta indietro nel tempo. Di nuovo, punto e a capo”.

Visioni Virali continuerà nel suo lavoro di documentazione della realtà, delle piccole storie di piccole persone della provincia italiana, che non sono poi tanto piccole, perché sono le storie di ciascuno di noi.