Ucraina: mancano i proiettili

Negli ultimi decenni l’Europa ha escluso la possibilità che sul suo territorio potesse scoppiare una guerra campale. Se era conveniente non preoccuparsene più, visto che avere un’industria militare adatta ad una guerra in grande stile costa un occhio della testa, era anche pur vero che nessuno finanzia industrie che fabbricano spazzaneve in una zona dove nevica due volte all’anno. Se però il clima improvvisamente cambia la situazione si subito fa difficile e – se accettiamo il parallelismo – il clima bellico in Europa è bruscamente cambiato dopo l’invasione russa dell’Ucraina di due anni fa. Una guerra campale risucchia cifre che il cittadino comune fa davvero fatica a comprendere.

Per esempio, ad ottobre il Ministro della Difesa francese ha annunciato, con un certo orgoglio, che l’aumento della produzione di munizioni in Francia triplicherà, e questo permetterà di fornire all’Ucraina 3.000 proiettili di artiglieria da 155mm al mese. 3.000 proiettili di artiglieria al mese possono sembrarci tanti: ebbene, per difendersi efficacemente l’Ucraina ha bisogno di sparare 6.500 proiettili di artiglieria al giorno. Non al mese, al giorno. I 3.000 proiettili che la Francia “a partire dal 2024” consegnerà all’Ucraina servirebbero per coprire mezza giornata scarsa di guerra. La figuraccia spaventosa fatta dal Programma Europeo “ASAP” – mai un acronimo fu usato tanto a sproposito – per il quale Paesi culturalmente, industrialmente ed economicamente avanzati hanno promesso 1 milione di proiettili all’Ucraina in un anno, salvo poi fornirne (forse) poco meno della metà, è un esempio macroscopico di faciloneria, incapacità di programmazione e distacco dalla realtà che getta un’ombra sulla capacità politica dell’Europa di stare al mondo. (Si può solo immaginare quanto, da qui in poi, la deterrenza europea verrà tenuta in conto a Mosca, a Pechino, a Teheran, ed ovviamente anche a Washington). Diciamo subito che il roboante annuncio del Programma ASAP, se letto nel dispositivo, contiene cifre troppo basse per essere determinanti in una guerra come quella in corso in Ucraina. ASAP, ad ottobre 2023, stanzia 500 milioni a sostegno di progetti di investimento per aumentare la produzione di munizioni. E’ il classico bando dell’Unione Europea: mandateci le proposte, entro una certa data vi diremo chi ha vinto, poi ci sarà la negoziazione, poi entro un mese arriverà la prima rata, etc…  500 milioni sono una cifra risibile per l’obiettivo che si vuole raggiungere, la procedura è lunga, l’Ucraina ha bisogno dei proiettili di artiglieria adesso. Per quanto riguarda la legge europea sugli acquisti congiunti di armamenti (EDIRPA), la quale stanzia la miseria di 300 milioni di euro per incentivare acquisti bellici in comune da parte di almeno tre Paesi europei, questo non è altro che un dispositivo incentivante – come il bonus facciate, ad esempio – se però poi i Paesi europei congiuntamente non acquistano la legge di per sé è inutile, e ad ora non si reperiscono notizie di una corsa dei Paesi europei agli acquisti congiunti. A completare il quadro c’è una clausola che i 27 Paesi membri dell’Unione hanno inserito nel Programma ASAP: gli acquisti dei proiettili di cui l’Ucraina ha bisogno devono essere effettuati all’interno dell’Unione Europea. Ma i fatti dimostrano che 1 milione di proiettili di artiglieria da 155mm all’anno non sono attualmente reperibili sul mercato europeo.

Questo sommario excursus sulle iniziative europee per il riarmo ci dicono sostanzialmente una cosa: l’Europa non è stata costruita per avere un programma di riarmo o una politica per un sistema militare-industriale in comune e l’iniziativa di sostenere l’Ucraina ricade sulla volontà politica dei singoli Paesi. Qualche proposta concreta e molto pragmatica c’è ed è, appunto, figlia dell’iniziativa di singole nazioni europee. La Repubblica Ceca ha individuato 500.000 proiettili da 155mm e 300.000 proiettili da 120mm che potrebbero essere acquistati subito fuori dall’Unione Europea e potrebbero essere consegnati all’Ucraina nel giro di poche settimane, i Paesi partner dell’Ucraina dovrebbero garantire il finanziamento; al momento non sappiamo se lo faranno. Anche la Germania si sta muovendo per comprare proiettili fuori dall’Europa; ci sono stoccaggi di colpi di artiglieria da 155mm un po in tutto il mondo. Si tratta di mettere in piedi trattative riservate che portino risultati immediati e si tratta di mettere mano al portafoglio, subito. Nel frattempo il vantaggio dell’artiglieria russa su quella Ucraina è valutata in un rapporto di 5 a 1 ed ogni giorno i russi avanzano su quasi tutti i fronti: le cittadine a ovest di Avdiivka stanno cadendo nelle loro mani, ad est stanno attuando un attacco combinato sull’intera linea di contatto.

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