Ucciso un comandante del Fronte Polisario. Un problema anche per l’Europa

Mentre cresce la tensione tra Marocco e Algeria dopo che la Guardia costiera algerina ha ucciso due turisti franco-marocchini che si trovavano in vacanza nella località marocchina di Saidia, vicino al confine tra i due paesi (qui la notizia), l’agenzia stampa Sahara Press Service ha reso noto che la presidenza sahrawi ha dichiarato sabato tre giorni di lutto nazionale dopo che un comandante del Fronte Polisario e tre combattenti sono stati uccisi nella contesa Sahara Occidentale. “Il capo della sesta regione militare, Abba Ali Hamudi, membro della segreteria nazionale del Polisario, è caduto sul campo d’onore con altri tre combattenti”. Per il sito d’informazione sahariano Ecsaharaui “a seguito dei combattimenti nella regione di Mahbes, l’aviazione marocchina ha risposto utilizzando due droni di fabbricazione israeliana. Ma da parte marocchina non è stata ottenuta alcuna conferma. Tantomeno dall’ufficio stampa MINURSO, la missione di pace delle Nazioni Unite nel Sahara Occidentale. Intanto una delegazione degli Stati Uniti, guidata da Joshua Harris, sottosegretario di Stato per il Nord Africa, ha iniziato venerdì una visita nel territorio sahrawi, come parte degli sforzi per rilanciare il processo di pace sponsorizzato dalle Nazioni Unite nel Sahara occidentale. Mentre è prevista per il prossimo ottobre, quando il Consiglio di Sicurezza dell’ONU discuterà del conflitto del Sahara e del futuro della missione MINURSO, la visita di Staffan de Mistura, l’inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite che sta organizzando un giro della zona per incontrare le parti interessate nel quadro dei preparativi per la prossima riunione del Consiglio di sicurezza dell’ONU sulla questione del Sahara. Il vice portavoce del segretario generale dell’Onu, ha riferito che De Mistura si trova attualmente a Bruxelles, dove “sta tenendo colloqui con le parti interessate prima di fissare una data per la sua prossima visita nella regione”.

Russia e Iran armano il Polisario

La disputa del Sahara Occidentale risale al 1975, quando il sovrano coloniale spagnolo si ritirò dal territorio, scatenando una guerra durata 15 anni tra il Marocco e il Polisario che cercava l’indipendenza del territorio attraverso l’aiuto dell’Algeria, oltre che dell’Iran e degli Hezbollah. Solo lo scorso novembre Antonio López-Istúriz White, eurodeputato spagnolo del Partito popolare, aveva inviato un’interrogazione scritta all’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, avvertendo delle minacce del Polisario e della collusione tra il gruppo separatista e l’Iran, chiedendo “informazioni” all’Ue su possibili rifornimenti di droni di fabbricazione iraniana al Polisario: “Quali informazioni concrete ha la Commissione sui droni iraniani forniti al Fronte Polisario?”, ha chiesto l’eurodeputato, sottolineando la necessità che l’Ue intervenga per impedire l’uso di questi droni e per prevenire l’escalation del conflitto nella regione che rappresenta i confini d’Europa.

 

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