Trump cancellato dal museo: lo Smithsonian riscrive la storia

Sotto pressione della Casa Bianca, lo Smithsonian ha rimosso ogni riferimento agli impeachment di Trump dalla mostra sul potere presidenziale americano. Storici allarmati: “Memoria selettiva e pericolosa”

Tra le vetrine illuminate del National Museum of American History, un piccolo cambiamento racconta una grande storia. Una targa è sparita. Non una qualsiasi, ma quella che ricordava che Donald J. Trump è stato sottoposto a due procedimenti di impeachment. La sua assenza oggi parla più di mille esposizioni.

Secondo un’inchiesta del Washington Post pubblicata il 31 luglio 2025, lo Smithsonian Institution ha rimosso ogni riferimento agli impeachment di Trump dalla mostra permanente “The American Presidency: A Glorious Burde”, curata dal National Museum of American History, su pressione diretta della Casa Bianca. La decisione, come rivela il quotidiano, arriva dopo settimane di frizione politica: “L’amministrazione ha chiesto anche il licenziamento della direttrice della National Portrait Gallery, Kim Sajet”, scrive il giornale, segnalando una preoccupante escalation di interferenze.

Kim Sajet, direttrice della National Portrait Gallery.

La targa, aggiunta nel settembre 2021 accanto a quelle dedicate a Andrew Johnson, Bill Clinton e al caso Richard Nixon, riportava i due impeachment di Trump come parte del racconto storico della presidenza americana. Secondo quanto dichiarato dallo Smithsonian al Washington Post, si trattava di un’aggiunta ‘temporanea’, pensata per riflettere gli eventi in corso. Ma con la nuova esposizione aggiornata a luglio 2025, si legge soltanto che “solo tre presidenti hanno affrontato seriamente la possibilità di rimozione dall’incarico”.

A confermare le pressioni della Casa Bianca è anche il Daily Beast, che sottolinea come l’ordine esecutivo firmato da Trump nel marzo 2025, il n. 14253 intitolato “Restoring Truth and Sanity to American History”, abbia imposto a tutte le istituzioni culturali federali – tra cui lo Smithsonian – di eliminare contenuti ritenuti “divisivi” o “ideologici”.

La rimozione della targa, inoltre, coincide con una controversa campagna di revisione storica: secondo Reuters, che ha dato notizia della decisione il 1° agosto 2025, “la modifica è avvenuta nel contesto di un generale ripensamento delle esposizioni che riguardano i presidenti e il potere esecutivo”. Reuters aggiunge che molti storici stanno esprimendo preoccupazione per quella che definiscono una “memoria selettiva”, plasmata non dal tempo ma dal potere.

Il National Mall di Washington D.C.

Il National Museum of American History, aperto nel 1964 e parte dello Smithsonian Institution, è uno dei luoghi simbolo della cultura storica statunitense. Situato nel cuore del National Mall di Washington D.C., conserva oltre 1,8 milioni di oggetti, tra cui la celebre bandiera a stelle e strisce del 1814, le scarpe rosse di Judy Garland e il berretto presidenziale di Lincoln.

Ma l’attrazione più visitata rimane proprio quella mostra sul potere presidenziale americano. “A Glorious Burden”, il titolo, evoca il peso e l’onore del ruolo, e include documenti, foto e oggetti appartenuti ai vari presidenti. Fino a pochi giorni fa, anche Trump era incluso tra coloro che avevano sfidato l’impeachment.

Cancellare non è dimenticare, ma è un modo per decidere cosa vale la pena ricordare. In un momento storico segnato da una forte polarizzazione politica, la scelta di rimuovere la targa su Trump non è solo editoriale o curatoriale: è un atto politico.

“Quando lo Smithsonian, simbolo di imparzialità storica, accetta pressioni dirette dalla politica, si rompe un patto con la memoria collettiva”, ha commentato uno storico citato dal Washington Post. Le sue parole risuonano come un monito: la storia non è neutrale quando chi la racconta teme il potere. Lo Smithsonian ha promesso che in futuro la mostra sarà aggiornata per includere tutti e quattro i presidenti legati all’impeachment, incluso Trump. Ma oggi, quella promessa suona come un eco nel vuoto lasciato da una narrazione amputata.

La targa sparita non è un semplice pezzo di plastica o metallo. Era un riflesso del presente nel cuore del passato. Era il simbolo di una democrazia che, nonostante tutto, aveva avuto il coraggio di mettere in discussione il suo leader. Oggi quel coraggio è stato nascosto dietro una vetrina silenziosa.

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