Trattare le dipendenze per non morire di criminalità

Le città che un tempo erano isole abbastanza felici, oggi purtroppo sono sotto un continuo attacco da parte della criminalità, sia di strada che organizzata o mafiosa. Per una volta voglio affrontare il tema da un punto di vista diverso ma che c’entra più di quanto si possa immaginare: le dipendenze. La criminalità e le dipendenze sono strettamente collegate. Prendiamo le gang giovanili che oggi imperversano in numerose città. Droga e alcol sono le loro dipendenze. Spacciano e spesso poi consumano.

Oppure negli accampamenti nei vari boschetti delle nostre città, a Firenze le cascine, il crack è la dipendenza immediata che produce gli accampamenti in quanto i consumatori in astinenza per comodità devono stare accanto agli spacciatori. Anche la dipendenza dal gioco viene usata dalla criminalità, la qualcosa produce danni enormi. Poi ci sono casi di persone che prima vengono vessate dalla criminalità organizzata, che poi cadono nelle dipendenze, spesso l’alcool, per la disperazione.

Un esempio calzante è quello delle vittime di usura (ma potrei continuare), ma la cosa che in questo caso mi interessa è mettere al centro il problema sociale delle dipendenze che oltre a creare danno alle persone risultano connesse alla questione criminale.Una visione della sicurezza 4.0 deve quindi trattare in modo efficace pure la questione delle dipendenze da un lato intervenendo riducendo il danno sulle persone e colpendo le organizzazioni criminali, dall’altro prevenendo il problema. Affrontando seriamente il tema sono sicuro che le nostre città miglioreranno. In caso contrario senza adeguate strategie di contrasto il degrado delle città è destinato ad aumentare a dismisura.

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