Macedonia, tragedia in discoteca: 15 arresti per corruzione dopo l’incendio

Un rogo devastante in un nightclub sovraffollato causa 59 vittime. Le indagini rivelano gravi irregolarità e scatenano indignazione.

Macedonia nightclub incendio

Domenica notte, un devastante incendio ha colpito una discoteca sovraffollata in Macedonia del Nord, causando la morte di 59 persone e ferendo oltre 150. Il rogo, scoppiato intorno alle 02:30 durante un concerto di un gruppo pop locale, ha lasciato dietro di sé una scena di devastazione e dolore.

Le autorità temono che il numero delle vittime possa aumentare, poiché almeno 20 feriti versano in condizioni critiche. Il governo ha dichiarato sette giorni di lutto nazionale in onore delle vittime.

Le cause del disastro: uscite bloccate e strutture inadeguate

Le testimonianze dei sopravvissuti rivelano dettagli scioccanti sulla tragedia. Marija Taseva, una ragazza di 19 anni, ha raccontato di aver cercato di fuggire attraverso il bagno solo per scoprire che le finestre erano sbarrate. Molti sono morti a causa delle ustioni, del fumo e del caos nella corsa disperata verso l’unica uscita disponibile.

Il tetto della struttura, un edificio di un solo piano, è parzialmente crollato sotto il calore delle fiamme, lasciando solo travi carbonizzate e detriti. Le forze dell’ordine hanno isolato la zona e stanno raccogliendo prove per comprendere meglio le cause del disastro.

Macedonia: arresti e accuse di corruzione

Le indagini hanno portato all’arresto di 15 persone, tra cui funzionari e gestori del locale, sospettati di corruzione. Secondo il ministro degli Interni della Macedonia, Panche Toshkovski, la discoteca operava senza una licenza regolare e ospitava un numero di persone almeno doppio rispetto alla capacità consentita di 250.

“Abbiamo il sospetto che in questo caso ci siano state tangenti e corruzione”, ha dichiarato il ministro, senza rilasciare ulteriori dettagli. Questa tragedia ha riportato alla luce il problema della corruzione endemica nel Paese, con accuse che coinvolgono diversi livelli dell’amministrazione pubblica.

Il cordoglio internazionale

L’incendio della discoteca è stato definito la peggior tragedia della Macedonia del Nord, un Paese con meno di due milioni di abitanti. Il dramma ha suscitato reazioni di solidarietà da parte dei leader europei.

Papa Francesco, attraverso un telegramma firmato dal Segretario di Stato Pietro Parolin, ha espresso il suo “profondo cordoglio” per le vittime e ha assicurato le sue preghiere per i feriti e le loro famiglie. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha manifestato il suo dolore per la tragedia con un messaggio su X, dichiarando che “l’Unione Europea è solidale con la Macedonia del Nord in questo momento difficile”.

Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso il suo sostegno, augurando ai feriti una pronta guarigione e dichiarando che “l’Ucraina piange insieme ai nostri amici macedoni”. Nel frattempo, diversi Paesi vicini, tra cui Bulgaria, Grecia, Serbia e Turchia, si sono offerti di fornire assistenza medica ai feriti più gravi.

Rabbia e richiesta di giustizia

Mentre il Paese è in lutto, cresce la rabbia tra i parenti delle vittime, che chiedono risposte e giustizia. Molti si sono radunati davanti agli ospedali e agli uffici comunali di Kocani, città situata a circa 115 km da Skopje, in cerca di informazioni sui propri cari.

La presidente Gordana Siljanovska-Davkova ha visitato i feriti negli ospedali, esprimendo il suo dolore per la tragedia e il sostegno ai sopravvissuti. Il primo ministro Hristijan Mickoski ha definito l’incendio “il giorno più difficile della mia vita” e ha ribadito la necessità di combattere la corruzione radicata nel sistema politico del Paese.

Controlli a tappeto nei locali notturni

In risposta alla tragedia, il governo macedone ha ordinato un’ispezione straordinaria in tutti i locali notturni del Paese nei prossimi tre giorni. L’obiettivo è individuare eventuali violazioni e garantire la sicurezza dei cittadini, affinché disastri simili non si ripetano.

Una notte di terrore: l’incendio mortale in un locale notturno