Terence Stamp, addio all’attore britannico, elegante, istrionico e ribelle

Si è spento a 87 anni l’interprete del Generale Zod in “Superman” e protagonista del cinema internazionale dagli anni ’60. Una carriera segnata da collaborazioni con Fellini, Pasolini e Ustinov.

Terence stamp

Nato a Stepney, nella zona est di Londra, nel 1938, Terence Stamp era figlio di un marinaio di rimorchiatore. Grazie a una borsa di studio poté frequentare la scuola di recitazione. Così mosse i primi passi verso una carriera che lo avrebbe consacrato tra i volti più iconici del cinema. Condivise per un periodo un appartamento con un giovane Michael Caine, che lui stesso avrebbe poi definito una sorta di guida.
Il suo debutto cinematografico arrivò nel 1962 con Billy Budd di Peter Ustinov, tratto dal romanzo di Herman Melville. La sua interpretazione gli valse subito la candidatura all’Oscar come miglior attore non protagonista, un riconoscimento che annunciava il talento dirompente di un nuovo protagonista della scena internazionale.

Terence Stamp: dal mito di Superman ai ruoli d’autore

Il grande pubblico lo ricorda soprattutto per aver incarnato il Generale Zod, l’antagonista kryptoniano di Superman (1978) e Superman II (1980), ruoli che ne hanno fissato l’immagine nel cuore degli spettatori di tutto il mondo. Ma la sua filmografia va ben oltre i confini del cinema popolare.
Negli anni ’60 e ’70 Terence Stamp lavorò con registi di fama mondiale: fu protagonista de Il collezionista di William Wyler, interpretò Modesty Blaise di Joseph Losey accanto a Monica Vitti, e fu scelto da Federico Fellini per il film a episodi Tre passi nel delirio. Pier Paolo Pasolini, nel 1968, gli affidò il ruolo centrale in Teorema, opera che segnò un passaggio fondamentale nella sua carriera.

Un’icona glamour e ribelle

Negli anni ’60 Stamp divenne una delle figure più ammirate e glamour del cinema britannico. Per il suo fascino magnetico e l’eleganza innata, era spesso paragonato ai grandi divi hollywoodiani, pur mantenendo un’anima ribelle e anticonformista. Avrebbe potuto diventare James Bond – ruolo poi affidato a Sean Connery – e fu sostituito da David Hemmings in Blow-Up di Michelangelo Antonioni, ma nonostante queste occasioni mancate costruì una carriera personale, mai convenzionale, che lo rese unico.

Dalla Priscilla del deserto agli ultimi anni di Terence Stamp

Negli anni ’90 Stamp tornò alla ribalta con Le avventure di Priscilla, la regina del deserto (1994), interpretazione che conquistò una nuova generazione di spettatori. Nella sua carriera ha alternato cinema d’autore e grandi produzioni, muovendosi con naturalezza tra stili e generi diversi.
La sua famiglia, annunciandone la scomparsa all’età di 87 anni, ha sottolineato come Stamp lasci “un’opera straordinaria, sia come attore che come scrittore, che continuerà a toccare e ispirare le persone negli anni a venire”.

L’eredità di un protagonista senza tempo

Terence Stamp non è stato soltanto un attore: è stato un interprete capace di attraversare decenni di cinema reinventandosi, unendo intensità drammatica e carisma naturale. Il suo sguardo penetrante e la sua voce profonda hanno contribuito a definire personaggi memorabili, dall’eroe fragile al villain senza pietà.
Con la sua morte il cinema perde uno dei suoi volti più riconoscibili, ma resta intatta la forza delle sue interpretazioni, destinate a continuare a vivere sullo schermo.