Tatiana Schlossberg morta a 35 anni: addio alla nipote di JFK

Giornalista scientifica e ambientale, combatteva contro una rara e aggressiva forma di leucemia raccontata in prima persona.

Tatiana Schlossberg

Tatiana Schlossberg, giornalista specializzata in scienza e ambiente e nipote del presidente John F. Kennedy, è morta all’età di 35 anni. La notizia è stata comunicata martedì dalla famiglia attraverso la John F. Kennedy Library Foundation. In una breve dichiarazione, firmata dal marito George Moran, dai figli e dai familiari, si legge: “La nostra bellissima Tatiana è morta questa mattina. Vivrà per sempre nei nostri cuori”.

Tatiana Schlossberg: la diagnosi raccontata sul New Yorker

Solo poche settimane prima della morte, Schlossberg aveva deciso di rendere pubblica la sua malattia con un lungo saggio pubblicato sul New Yorker. Ai lettori aveva rivelato di essere affetta da leucemia mieloide acuta, un tumore del sangue a progressione rapida, aggravato da una mutazione genetica estremamente rara chiamata Inversione 3, tipica di pazienti molto più anziani.

Secondo quanto raccontato dalla stessa giornalista, i medici le avevano prospettato un’aspettativa di vita inferiore a un anno, proprio a causa della difficoltà di trattamento associata a quella mutazione.

I primi segnali dopo la nascita del secondo figlio

Le prime anomalie ematiche erano emerse nel maggio 2024, poco dopo il parto del suo secondo figlio. Un controllo di routine aveva evidenziato valori insolitamente elevati di globuli bianchi. Quello che inizialmente poteva sembrare un effetto collaterale della gravidanza si è rivelato invece l’inizio di un percorso clinico complesso, avviato mentre Schlossberg si stava ancora riprendendo dal parto e accudiva un neonato.

Cure intensive sostenute da Tatiana Schlossberg e il trapianto di midollo

Il trattamento ha comportato lunghi ricoveri, cicli di chemioterapia ad alta intensità e almeno un trapianto di cellule staminali o di midollo osseo. Tra i donatori figurava anche la sorella Rose Schlossberg. Nel suo racconto pubblico, Tatiana ha descritto con lucidità il contrasto tra la diagnosi terminale e la percezione di sé come persona sana e sportiva.

Una vita dedicata all’ambiente e al giornalismo

Nata e cresciuta a New York, Tatiana Schlossberg era la seconda figlia di Caroline Kennedy e dell’artista e designer Edwin Schlossberg. Pur appartenendo a una delle famiglie più note degli Stati Uniti, aveva condotto gran parte della sua vita lontano dalla politica e dai riflettori.

Dopo la laurea a Yale e un periodo di studi all’Università di Oxford, aveva costruito una carriera focalizzata sui temi ambientali e climatici. Ha lavorato per The New York Times come giornalista scientifica e ha collaborato con The Atlantic e The Washington Post.

Il libro sul consumo invisibile

Nel 2019 ha pubblicato Inconspicuous Consumption: The Environmental Impact You Don’t Know You Have, un saggio dedicato all’impatto ambientale delle scelte quotidiane spesso sottovalutate, dal digitale ai consumi indiretti, diventando una voce riconosciuta nel dibattito sul cambiamento climatico.

Gli inizi e i riconoscimenti

All’inizio della sua carriera aveva lavorato per The Record nel nord del New Jersey, occupandosi di cronaca, emergenze meteo e attualità locale. Nel 2012 era stata premiata come Rookie of the Year dalla New Jersey Society of Professional Journalists.

Le critiche di Tatiana Schlossberg al cugino Robert F. Kennedy Jr.

Nel suo saggio e in altre dichiarazioni pubbliche, Schlossberg non aveva evitato di criticare le politiche sanitarie del cugino Robert F. Kennedy Jr., Segretario alla Salute e ai Servizi Umani. Le aveva definite dannose e motivo di imbarazzo per la famiglia, soprattutto per i tagli ai finanziamenti della ricerca.

In particolare, aveva espresso forte preoccupazione per la riduzione dei fondi destinati ai vaccini a mRNA e al National Institutes of Health, sottolineando come alcune sperimentazioni cliniche sulla leucemia e sul trapianto di midollo, seguite al Memorial Sloan Kettering, rappresentassero per lei una concreta possibilità di remissione.