Successo per il presepe vivente di Santa Maria Maggiore

Presepe vivente Santa Maria Maggiore
Presepe vivente (@riccardopallotta).

Sabato 16 dicembre scorso, il cuore di Roma ha avuto un battito più forte davanti alla grandiosità di Santa Maria Maggiore. Questa basilica, custode di antichi segreti e di un’atmosfera senza tempo, si è infatti trasformata in un grande e inusuale palcoscenico di un evento che fa parte della cultura e della storia del nostro Paese: il presepe vivente.

Per questa rievocazione di storia e di fede sono accorsi da ogni parte d’Italia dando vita a una tradizione che ha preso forma e per le strade di Roma circostanti la basilica. Sono stati oltre 1.500 figuranti a prenderne parte e altrettante sono state le persone accorse per assistervi, tra loro molti turisti. Questo viaggio attraverso la storia, promosso con fervore dalla basilica e dall’Associazione Città dei Presepi, ha fatto scoprire e riscoprire la magia della natività, come San Francesco l’aveva intesa.

Capanna del presepe vivente
@riccardopallotta

Santa Maria Maggiore il centro dell’evento

Sabato 16 dicembre, Santa Maria Maggiore è stata il fulcro di una giornata densa di appuntamenti. Iniziata con l’incontro in mattinata con Papa Francesco proseguita poi con la rappresentazione suggestiva del Presepe Vivente e conclusa con la messa finale. Questo un fitto programma che ha fatto calare il sipario su un’esperienza che ha coinvolto con la fede e l’emozione coloro che vi hanno partecipato. Santa Maria Maggiore non è stato solo un palcoscenico, ma un richiamo alla solidarietà e alla compassione verso chi soffre. Papa Francesco stesso ha sottolineato l’importanza di vivere questo momento in comunione con i più bisognosi.

Quando la storia va in scena

L’evento non è solo la rappresentazione della natività ma un omaggio alla storia di San Francesco d’Assisi, un legame che si intreccia con il mistero natalizio, nell’800esimo anniversario del primo presepe realizzato dallo stesso Patrono d’Italia. L’adesione di molte città e associazioni a livello nazionale ha reso questo evento un punto di unione e valorizzazione delle tradizioni presepiali. La basilica è inoltre depositaria di tesori artistici e spirituali di inestimabile valore. Tra questi si annoverano la reliquia della Sacra Culla e il primo presepe scolpito nella storia, opera di Arnolfo di Cambio del 1291 su marmo.

Con il calare del sipario su questa straordinaria rappresentazione, Santa Maria Maggiore si conferma non solo come una basilica, ma come un custode dell’anima di Roma. Nelle sue mura antiche, la storia, la fede e l’essenza stessa della natività prendono vita, trasportando ogni visitatore in un viaggio senza tempo. È qui che il passato e il presente si incontrano, unendo le emozioni di ieri con la speranza di domani. Santa Maria Maggiore, un faro di spiritualità e storia, continua a illuminare il cammino di coloro che cercano conforto, fede e una connessione profonda con le radici della nostra cultura.

Primo presepe scolpito della storia, opera di Arnolfo di Cambio del 1291 su marmo. (@riccardopallotta)
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