Completato l’allestimento espositivo di Palazzo Barberini

Dal 29 aprile visitabili le sale del piano terra con il percorso ‘Dai primitivi a Filippo Lippi’

palazzo barberini
Una sala della sezione di Palazzo Barberini ' Dai primitivi a Filippo Lippi'. Foto Alberto Novelli

Il 29 aprile scorso Palazzo Barberini a Roma si è arricchito di un altro spazio espositivo che completa l’intero allestimento della storica dimora. Nelle sale del piano terra il nuovo itinerario ‘Dai primitivi a Filippo Lippi’ che diviene parte integrante del Museo. Curato da Flaminia Gennari Santori con Maurizia Cicconi e Michele Di Monte

 

Un nuovo spazio espositivo per Palazzo Barberini

Dallo scorso 29 aprile Palazzo Barberini ha aperto ai visitatori le sale del piano terreno. Si conclude così il progetto di riallestimento della collezione permanente ospitata nella strepitosa, e storica, dimora nobiliare romana. Iniziato nel 2019, superando anche gli inevitabili problemi conseguenti al Covid, si aggiunge alle nuove sale già aperte. La sistemazione iniziata con l’Ala Sud dedicate al ‘700 e l’Ala Nord al ‘600 alle quali si sono aggiunte, nel 2021, quelle del piano nobile dedicate al ‘500.

Il nuovo itinerario di visita ha il titolo ‘Dai primitivi a Filippo Lippi’ curato da Flaminia Gennari Santori con Maurizia Cicconi e Michele Di Monte, accoglie le opere comprese tra il Medioevo e l’inizio del XVI secolo, rispettando il criterio cronologico e geografico della collezione del museo.

A tal proposito Flaminia Gennari Santori ha dichiarato: “Il progetto di riallestimento della collezione e di riorganizzazione degli spazi e dei percorsi del palazzo è stato al centro del lavoro di questi anni, e da questo nucleo si è dipanato tutto il lavoro di ripensamento delle Gallerie Nazionali. Il risultato è una enorme soddisfazione per tutti noi” – aggiunge la curatrice, che sottolinea – “abbiamo inventato un museo che non c’era, un luogo dove il nostro pubblico riflette e continua a tornare perché sa che troverà sempre spunti nuovi”.

Annunciazione Filippo Lippi
Filippo Lippi (Firenze 1406 – Spoleto 1469)
Annunciazione, 1440 ca.
olio su tavola, cm 155 x 144
Courtesy Gallerie Nazionali di Arte Antica, Roma

‘Dai primitivi a Filippo Lippi’ a Palazzo Barberini. La struttura dell’esposizione

Le sale del piano terra, in origine appartamento del principe Taddeo Barberini, sono state riorganizzate istituendo una ‘Sala di Orientamento’ che ne costituisce il baricentro. Lungo le pareti si trova la sequenza temporale dell’evoluzione interna di Palazzo Barberini.

Nelle altre 10 sale sono esposte 50 opere disposte secondo un ordine ideale che tiene conto della tematica, della tipologia e delle caratteristiche semantiche delle opere. Le opere esposte sono state posizionate per consentire al visitatore una fruizione del tutto ottimale. Sono ad altezza d’uomo e molto ben illuminate accompagnate da pannelli di sala e didascalie molto sintetiche ed efficaci. Sono tutti elementi che rendono la visita del tutto coinvolgente, piacevole e affascinante per il visitatore.

Quanto esposto è di grande valenza artistica. Tra queste ricordiamo, nella Sala 2, l’opera più antica conservata nel museo, la Madonna Advocata risalente alla fine del XII secolo e proveniente da Santa Maria in Campo Marzio. Al suo fianco un Crocifisso attribuito alla cerchia di Alberto Sotio altrimenti noto come Croce Jacorossi. Due opere che riescono a dare con chiarezza l’impronta di tutta la mostra.

Nella Sala 6 due capolavori di Filippo Lippi, la Madonna di Tarquinia e la cosiddetta Annunciazione Hertz, due tavole del periodo 1437-1440, momento di svolta per la pittura italiana. Nella stessa sala, ma solo fino al prossimo ottobre, il Trittico (Ascensione, Giudizio Universale, Pentecoste) di Giovanni da Fiesole, detto Beato Angelico. Alla Sala 7 altre due opere importanti di Pietro Vannucci, detto il Perugino, San Sebastiano e Santa Caterina d’Alessandria e San Girolamo nel deserto.

Molto interessante la Sala 8 interamente dedicata a La visione del beato Amedeo Menez de Sylva dello spagnolo Pedro Fernandez, detto lo Pseudo Bramantino. Una curiosità su questa opera, che vuole essere un omaggio al beato Amadeo Menez de Sylva, asceta di origine iberica e fondatore degli Amadeiti, religioso che propugnava maggiore osservanza della regola rispetto alle due componenti principali dell’ordine francescano, Conventuali e Osservanti.

 

Dai primitivi a Filippo Lippi

curata da Flaminia Gennari Santori

con Maurizia Cicconi e Michele Di Monte.

Progetto allestimento di Enrico Quell.

Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini

Roma, via delle Quattro Fontane 13

Informazioni

www.barberinicorsini.org