
La casa madre di alcuni tra i siti pornografici più visitati al mondo – Aylo – ha deciso di sospendere l’accesso a Pornhub, YouPorn e RedTube per tutti gli utenti in Francia. La decisione, resa pubblica martedì 3 giugno, è una risposta diretta alla nuova normativa francese. Si imporrà ai siti per adulti di introdurre un sistema di verifica dell’età ritenuto troppo invasivo.
A partire da mercoledì 4 giugno, chi tenterà di accedere ai portali Pornhub, YouPorn e RedTube, troverà un messaggio informativo al posto dei consueti contenuti. Il messaggio intende spiegare ai cittadini francesi i motivi della protesta e i rischi legati alla nuova regolamentazione.
Il cuore del problema: la verifica dell’età con documenti sensibili
La legge francese, introdotta gradualmente nel 2024, obbliga le piattaforme per adulti a verificare che gli utenti abbiano almeno 18 anni. Inoltre vengono richiesti documenti ufficiali come una carta d’identità o una carta di credito. In alternativa, viene offerta una soluzione cosiddetta “a doppio cieco” tramite fornitori terzi. Un metodo che impedisce ai siti stessi di accedere direttamente ai dati personali, ma che secondo Aylo non garantisce sicurezza né privacy.
“Stiamo comunicando direttamente con i francesi per spiegare quanto questa legge sia potenzialmente dannosa, inefficace e pericolosa per la privacy degli utenti”. Questa sarebbe stata la dichiarazione di Solomon Friedman di Ethical Capital Partners, proprietaria di Aylo, durante una videoconferenza con i giornalisti.
Aylo: “Sì alla protezione dei minori, no a rischi per la privacy”
Aylo non si oppone al principio della verifica dell’età, ma contesta le modalità con cui la Francia intende applicarlo. “Siamo assolutamente favorevoli all’idea di proteggere i minori dall’accesso a contenuti inadatti”, ha affermato Alex Kekesi, dirigente dell’azienda. “Tuttavia, il meccanismo proposto rappresenta un rischio concreto per la privacy dei cittadini”.
Secondo i rappresentanti dell’azienda, esistono alternative tecnologiche più sicure. La proposta è quella di affidare il compito di verifica dell’età ai sistemi operativi, come Windows, iOS e Android, che già dispongono di strumenti integrati per limitare i contenuti in base all’età dell’utente.
“Google, Apple e Microsoft possiedono la capacità tecnica per segnalare l’età dell’utente a livello di sistema operativo, proteggendo così i dati sensibili e semplificando i controlli”, ha spiegato Friedman.
La risposta del governo francese: “Se non si adeguano, possono andare via”
Il governo francese ha accolto la decisione di Aylo con fermezza. La ministra della Cultura Aurore Bergé ha commentato su X (ex Twitter): “Tanto meglio se Pornhub e gli altri siti del gruppo Aylo smettono di essere accessibili in Francia. Avremo meno contenuti violenti e degradanti a portata di mano dei minori”.
Sulla stessa linea si è espressa Clara Chappaz, sottosegretaria per l’IA e il digitale: “Se Aylo preferisce abbandonare il mercato francese piuttosto che rispettare le nostre leggi, è libero di farlo”.
L’autorità francese per la regolazione di internet (Arcom) ha stimato che ogni mese circa 2,3 milioni di minorenni riescono comunque ad accedere a contenuti pornografici online. Situazione che si protrae nonostante le restrizioni in vigore.
Un’immagine simbolica e una protesta destinata a far discutere
Il messaggio che Aylo mostrerà agli utenti francesi sarà accompagnato da un’immagine emblematica: la famosa figura allegorica della Libertà, tratta dal celebre dipinto “La Libertà che guida il popolo” di Eugène Delacroix, a seno nudo. Un richiamo diretto alla libertà individuale e alla difesa della riservatezza, che ben sintetizza lo spirito della protesta.
Nel frattempo, le autorità dell’Unione Europea hanno annunciato che stanno indagando su diverse piattaforme pornografiche – tra cui Pornhub – per sospetti di non conformità alle normative europee sulla protezione dei minori.
Tra diritti digitali e tutela dei minori
La vicenda pone interrogativi rilevanti sul bilanciamento tra la necessaria protezione dei minori e i diritti alla privacy degli adulti. Se da un lato la Francia si propone di arginare un fenomeno preoccupante, dall’altro Aylo solleva il problema di una regolamentazione che potrebbe aprire la strada a rischi ancora maggiori.
La scelta di sospendere i servizi in un intero paese è un gesto raro, ma destinato a far discutere a lungo. La sfida tra tecnologia, etica e privacy continua a scrivere nuovi capitoli.