Secret Love

Inghilterra primi del 900 . Jane, giovane domestica, vive una relazione con il rampollo di una famiglia benestante. Una domenica passata con l’amato cambierà il corso della sua vita. Anni dopo la donna, ormai anziana, rivivrà quella passione ricordando le atmosfere del 1924. Torneranno alla luce i Niven ,, coppia immersa nel secolo precedente, e tutto quel mondo di convenzioni in via d’estinzione.

Secret Love è un film di Eva Husson che ha come protagonisti due giovani amanti e il loro sentimento a cavallo tra due epoche. Tratta dal romanzo Un giorno di Festa di Gramh Swift la storia è un melodramma da camera dove il ricordo è un pretesto per parlare di passioni vissute a metà. Le convenzioni del secolo sono in fase calante e la nobiltà fatica a fare i conti con l’emancipazione delle altre classi sociali. La domestica ricorda la sua fatica nel farsi accettare in virtù delle sue qualità intellettuali e il rapporto con Paul vissuto come una parentesi.

I suoi datori di lavoro, ormai di mezz’età, rappresentano quel mondo da cui provengono senza alcuna possibilità di uscirne. Un film che affronta il dolore raccontandone le dinamiche ma non i coinvolgimenti. I due figli morti dei Niven o la morte del fratello di Paul sembrano orpelli al servizio delle atmosfere. Secret love evoca senza approfondire la psicologia delle anime impegnate nella storia. Purtroppo la sceneggiatura e l’estrema attenzione al dettaglio non rendono il risultato un prodotto da cui farsi trasportare lasciando il pubblico distaccato .

Sullo schermo va il ritratto di una cameriera, diventata scrittrice con contorno di Downtown Abbey, abbastanza da evocare malinconia poco per sentirla. Oltre a questo non aiutano dialoghi soporiferi e gli indugi sui corpi statuari dei due amanti che la regista sembra apprezzare molto. La narrazione infinita di classi sociali aleggia in tutto il film assomigliando sempre più a una definizione troppo dilatata e poco interessante.