Papa Francesco e la polmonite bilaterale: rischio di forme più gravi

Papa Francesco ha un'infezione polimicrobica che è evoluta in polmonite bilaterale. Quali sono i rischi e le terapie disponibili.

Papa Francesco

La polmonite bilaterale che ha colpito Papa Francesco è un’infezione che colpisce entrambi i polmoni. Una situazione che comprometterebbe la loro capacità di scambio gassoso e rendendo difficoltosa la respirazione. In casi gravi, può portare rapidamente a insufficienza respiratoria. Protocollo che richiederebbe un ricovero ospedaliero prolungato.

Papa Francesco: come agisce la malattia

Nei polmoni, gli alveoli polmonari sono responsabili dello scambio di ossigeno con il sangue. Quando si verifica un’infezione, questi piccoli sacchetti d’aria si infiammano e si riempiono di liquido. Questo ostacolerebbe il normale processo di ossigenazione. Circostanza che provoca difficoltà respiratorie e una serie di sintomi debilitanti.

Il caso di Papa Francesco

Secondo gli ultimi aggiornamenti medici, Papa Francesco si trova in una fase delicata dell’infezione. Presenta una grave difficoltà respiratoria. Una situazione delicata che ha richiesto l’uso di cortisone e terapie antibiotiche. Il professor Fabrizio Pregliasco ha sottolineato che il Pontefice è in un passaggio critico. Potrebbe portare a forme più gravi se non adeguatamente monitorato e trattato.

I sintomi più comuni

I sintomi della polmonite bilaterale possono variare in base alla gravità dell’infezione. Tra i più comuni troviamo:

  • Tosse persistente
  • Febbre e brividi
  • Tachicardia
  • Stanchezza e debolezza
  • Dolore toracico, che peggiora con la respirazione

Sudorazione e perdita di appetito. Le persone più vulnerabili alla malattia includono anziani, bambini, fumatori. Ma anche individui con patologie croniche come asma o problemi cardiaci.

Cause e fattori di rischio

La polmonite può essere causata da diversi agenti patogeni. Tra questi i batteri come lo Streptococcus pneumoniae (pneumococco), l’Haemophilus influenzae e la Legionella pneumophila. Per individuare l’agente responsabile e la terapia più efficace, sono necessarie analisi di laboratorio approfondite.

Le terapie disponibili

Il trattamento della polmonite bilaterale dipende dalla gravità della condizione. Nei casi più critici, si interviene con:

  • Cortisone, per ridurre l’infiammazione e migliorare la risposta terapeutica
  • Antibiotici per via endovenosa, mirati all’agente infettivo
  • Ventilazione meccanica, se subentra difficoltà respiratoria grave

Complicazioni e rischi

Se non trattata adeguatamente, la polmonite bilaterale può portare a serie complicazioni, tra cui:

  • Setticemia, un’infezione del sangue potenzialmente letale
  • Pleurite, infiammazione della membrana che riveste i polmoni
  • Ascesso polmonare, un’infezione grave che può verificarsi nei pazienti con altre patologie pregresse